A febbraio l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie è aumentato dello 0,1% rispetto al mese precedente e dello 0,8% nei confronti di febbraio 2015. Lo ha comunicato oggi l’Istat.
Con riferimento ai principali macrosettori, a febbraio le retribuzioni contrattuali orarie hanno registrato un incremento tendenziale dello 0,9% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione.
I settori che a febbraio hanno presentato gli incrementi tendenziali maggiori sono stati: tessili, abbigliamento e lavorazione pelli (2,5%); energia elettrica e gas, commercio (entrambi 1,9%). Si sono registrate variazioni nulle nei settori della metalmeccanica, delle telecomunicazioni, del credito e assicurazioni e in tutti i comparti della pubblica amministrazione.
Complessivamente, nei primi due mesi del 2016 la retribuzione oraria media è cresciuta dello 0,8% rispetto al corrispondente periodo del 2015.
Alla fine di febbraio i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardavano il 39,5% degli occupati dipendenti e corrispondevano al 37,5% del monte retributivo osservato. Tra i contratti monitorati dall’indagine, nel mese di febbraio sono stati recepiti due nuovi accordi e nessuno è scaduto.
Alla fine dello scorso mese la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo era del 60,5% nel totale dell’economia e del 49% nel settore privato. L’attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 38,1 mesi per l’insieme dei settori e di 16,7 mesi per quelli del settore privato.