La Borsa di Milano ha chiuso oggi per la quarta seduta di fila in ribasso. Il FTSE MIB ha perso il 3% a 17.109,30 punti. Lo spread tra il BTP e il Bund è salito a circa117 punti base.
A pesare su Piazza Affari sono stati i crescenti timori relativi allo stato di salute della congiuntura. Gli ordinativi all’industria tedeschi hanno registrato a febbraio, a sorpresa, un forte calo. Christine Lagarde, il numero uno del Fondo Monetario Internazionale (FMI), ha avvertito che la ripresa dell’economia è lenta e che i rischi al ribasso sono aumentati.
Quasi tutti i titoli del FTSE MIB hanno chiuso in rosso. I bancari hanno sofferto ancora una volta in particolar modo. Banca Popolare di Milano (IT0000064482) ha perso il 6,6%, Banco Popolare (IT0004231566) l’8,1%, UniCredit (IT0000064854) il 3,1%, Intesa Sanpaolo (IT0000072618) il 4,3%, Banca Popolare dell’Emilia Romagna (IT0000066123) il 5,7%, Banca MPS (IT0001334587) il 3,8%, Mediobanca(IT0000062957) l’1,9% e UBI Banca (IT0003487029) il 5,9%.
La debolezza del prezzo del petrolio ha penalizzato i petroliferi. Eni (IT0003132476) ha perso il 2,5%, Saipem (IT0000068525) il 5,8% e Tenaris (LU0156801721) il 3,8%.
Fiat Chrysler (NL0010877643) ha perso il 5%. L’intero settore europeo dell’auto è stato oggi debole che il nuovo piano strategico di Peugeot (FR0000121501) non ha potuto convincere gli investitori.
Finmeccanica (IT0003856405) ha perso il 2,3% nonostante abbia annunciato la tanto attesa firma del contratto in Kuwait per la fornitura di 28 Eurofighter “Thypoon”.