L’Istat è diventato più prudente sulle prospettive dell’economia italiana. Le stime sul PIL nel 2016 sono state riviste a +1,1%, dal +1,4% previsto a novembre.
Nel suo report “Le prospettive per l’economia italiana nel 2015-2017” l’ufficio di statistica indica che la domanda interna al netto delle scorte contribuirà positivamente alla crescita del PIL per 1,3 punti percentuali, mentre la domanda estera netta e la variazione delle scorte fornirà un contributo negativo pari a un decimo di punto percentuale ciascuna.
Secondo l’Istat la spesa delle famiglie aumenterà dell’1,4%, alimentata dall’incremento del reddito disponibile e dal miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro.
L’Istat prevede inoltre una ripresa degli investimenti (+2,7%) che beneficeranno del rafforzamento delle attese sulla crescita dell’economia e del miglioramento delle condizioni del mercato del credito.
Il consolidamento dei progressi sul fronte occupazionale (+0,8% in termini di unità di lavoro) è previsto accompagnarsi ad una riduzione del tasso di disoccupazione, che è stimato attestarsi all’11,3%.
L’Istat spiega che un rallentamento più deciso del commercio internazionale e l’eventuale riaccendersi di tensioni sui mercati finanziari costituiscono dei rischi al ribasso per l’attuale quadro previsivo. All’opposto, una ripresa più accentuata del processo di accumulazione del capitale, legata allo sviluppo delle politiche nazionali ed europee, costituirebbe un ulteriore stimolo alla crescita economica (si veda l’approfondimento).
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