L’Istat ha confermato oggi che l’inflazione (indice NIC) è calata a maggio dello 0,3% (era a -0,5% in aprile).
L’ufficio di statistica indica che il ridimensionamento della flessione su base annua dell’indice generale è principalmente da attribuire all’inversione di tendenza dei prezzi dei Tabacchi (+2,0%, da -0,3% del mese precedente) e degli Alimentari non lavorati (+0,4%, da -0,5% del mese precedente). “La persistenza delle dinamiche deflazionistiche – aggiunge l’Istat – è in gran parte riconducibile ai forti cali dei prezzi dei Beni energetici (-8,4% rispetto a maggio 2015), al netto dei quali l’inflazione è pari a +0,5% (era +0,4% ad aprile)”.
Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici l'”inflazione fondo” si è mantenuta positiva, accelerando lievemente (+0,6%, da +0,5% di aprile).
L’inflazione acquisita per il 2016 è pari a -0,3% (era -0,5% ad aprile).
Su base mensile l’inflazione è aumentata a maggio dello 0,3%, dal -0,1% di aprile. Anche questo dato è conforme alla stima preliminare.
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (il cosiddetto “carrello della spesa“) sono aumentati dello 0,3% rispetto ad aprile e hanno registrato una variazione nulla su base annua (da -0,2% del mese precedente).
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA), quello considerato dall’UE per le sue statistiche, è aumentato dello 0,3% su base mensile e diminuito dello 0,3% su base annua (era -0,4% ad aprile), confermando la stima preliminare.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, è aumentato dello 0,1% rispetto al mese precedente e diminuito dello 0,4% nei confronti di maggio 2015.