La ripresa dell’economia italiana perde colpi. Lo afferma l’Istat nella sua ultima nota mensile.
“Prosegue la fase di crescita moderata dell’economia italiana sostenuta dal miglioramento dei ritmi produttivi dell’attività manifatturiera e dai primi segnali di ripresa delle costruzioni, in presenza di un recupero della redditività delle imprese e di un aumento dell’occupazione. Segnali meno favorevoli provengono dai consumi, dal clima di fiducia delle famiglie e dalle imprese dei servizi. In questo quadro, l’indicatore composito anticipatore dell’economia italiana ha segnato un’ulteriore discesa, prospettando un rallentamento nel ritmo di crescita dell’attività economica nel breve termine”. E in quest’analisi non è incluso l’impatto della Brexit, come sottolinea l’ufficio di statistica.
L’Italia rimarrà inoltre probabilmente in deflazione. “Le attese di inflazione degli operatori non evidenziano orientamenti molto differenti rispetto al recente passato, confermando prospettive di una inflazione ancora debole”, si legge nella nota. “Oltre la metà dei consumatori – spiega l’Istat – continua ad aspettarsi prezzi al consumo stabili nei prossimi dodici mesi, mentre tra i produttori di beni di consumo le indicazioni di possibili aumenti nel breve periodo rimangono molto limitate”.
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