Fiat Chrysler (NL0010877643) ha annunciato oggi che nel secondo trimestre del 2016 il suo utile netto è aumentato del 25% a €321 milioni. Il costruttore di automobili indica di aver beneficiato della robusta performance operativa di Nafta, Emea e Componenti, oltre al miglioramento della regione America Latina, in parte compensati dagli oneri per richiami relativi ai dispositivi di gonfiaggio degli airbag forniti da Takata (JP3457000002).
L’Ebit adjusted è cresciuto del 16% a circa €1,63 miliardi. I ricavi sono scesi del 2% a €27,89 miliardi ((+1% a parità di cambi di conversione). Gli analisti avevano previsto un Ebit adjusted di €1,64 miliardi e ricavi di €29,3 miliardi.
Le consegne globali sono state pari a 1.175.000 unità, con il calo dell’1% principalmente attribuibile ad APAC per effetto del passaggio alla produzione locale di Jeep in Cina. Le consegne globali complessive (incluse le joint venture) sono salite dell’1% a 1.233.000 unità, con la riduzione registrata in LATAM più che compensata dall’incremento in EMEA.
L’indebitamento netto industriale al 30 giugno era pari a €5,47 miliardi, in diminuzione di €1,1 miliardi rispetto alla fine di marzo. Il consensus era di un debito di €5,62 miliardi.
Fiat Chrysler ha rivisto al rialzo quasi tutti i suoi target per il 2016. Il gruppo italo-americano prevede ora per quest’anno ricavi superiori a €112 miliardi (rispetto a oltre €110 miliardi attesi precedentemente), un Ebit adjusted a oltre €5,5 miliardi (rispetto a oltre €5 miliardi) e un utile netto adjusted di oltre €2 miliardi (rispetto a oltre €1,9 miliardi). Il target di indebitamento industriale è stato lasciato invariato a sotto €5 miliardi.
Il titolo ha reagito in un primo momento negativamente ai risultati, ma è poi rimbalzato. Fiat Chrysler sale attualmente a Piazza Affari dell’1,7% a €6,43.
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