La ripresa si è fermata. L’economia italiana ha interrotto la fase di crescita, condizionata dal lato della domanda dal contributo negativo della componente interna e dal lato dell’offerta dalla caduta produttiva del settore industriale. Lo afferma l’Istat nella sua ultima nota mensile.
L’ufficio di statistica osserva che l’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat economic sentiment indicator) è sceso sotto quota 100 per la prima volta dal Febbraio 2015. Gli indici di diffusione della crescita congiunturale dei settori della manifattura e dei servizi segnalano ancora una percentuale superiore al 50% di settori in espansione, anche se la quota risulta in diminuzione rispetto ai trimestri precedenti. L’indicatore anticipatore dell’economia rimane negativo a luglio, suggerendo per i prossimi mesi un proseguimento della fase di debolezza dell’economia italiana.
Per quanto riguarda l’inflazione, lo scenario per i prossimi mesi non lascia ipotizzare recuperi significativi della dinamica dei prezzi. Ad agosto, spiega l’Istat, le aspettative degli operatori registrano maggior cautela tra le imprese circa possibili rincari entro l’anno in corso mentre tra i consumatori si segnala un leggero ridimensionamento delle attese di stabilità o diminuzione dei prezzi.
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