La Borsa di Milano ha chiuso anche oggi in rialzo. Il FTSE MIB ha guadagnato lo 0,5% a 17.375,73 punti. Lo spread tra il BTP e il Bund è salito a 122 punti.
La seduta è stata volatile. Contro le aspettative degli investitori la BCE non ha esteso il suo programma di allentamento quantitativo al settembre del 2017. A seguito delle notizia Piazza Affari è andata a picco, il FTSE MIB è sceso fino a 17.118 punti. Più tardi, nel finale, c’è stato tuttavia un forte rimbalzo. Alcuni analisti hanno osservato che Mario Draghi ha preso solo tempo e che un’estensione degli acquisti di asset resta molto probabile.
Salvatore Ferragamo (IT0004712375) ha guadagnato il 4,3%. La casa di moda fiorentina ha nominato Paul Andrew direttore design per le calzature donna.
Banca MPS (IT0001334587) ha guadagnato il 3,7%. “La Repubblica” scrive che il nuovo piano strategico della banca senese, che sarà reso noto tra tre settimane, punta a remunerare i soci con una cedola del 6-7%. Morgan Stanley ha alzato inoltre il suo rating sul titolo da “Underweight” ad “Equal-weight”.
Eni (IT0003132476) ha beneficiato del forte aumento del prezzo del petrolio ed ha guadagnato l’1,1%.
A2A (IT0001233417) ha guadagnato il 2%. L’amministratore delegato Luca Valerio Camerano ha dichiarato che nel 2019 o si procederà ad una fusione con LGH oppure ci sarà un mantenimento dell’attuale accordo.
Poste Italiane (IT0003796171) ha perso lo 0,3%. Secondo il “Sole 24 Ore” il gruppo postale sarebbe interessato a Pioneer, la società di asset management messa in vendita da UniCredit (IT0000064854). Goldman Sachs ha tagliato il suo rating sul titolo da “Buy” a “Neutral”.
L’apprezzamento dell’euro ha pesato sulle compagnie che generano importanti quote dei loro ricavi in dollari. Buzzi Unicem (IT0001347308) ha perso il 4,1%, Campari (IT0003849244) il 2,3% e Ferrari (NL0011585146) l’1,5%.
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