La Borsa di Milano ha chiuso oggi in netta flessione. Il FTSE MIB ha perso l’1,6% a 16.192,48 punti. Lo spread tra il BTP e il Bund è rimasto stabile a 130 punti base.
La tensione sta aumentando sui mercati in vista del primo dibattito televisivo tra Hillary Clinton e Donald Trump e della riunione informale dell’OPEC ad Algeri. A pesare sono stati inoltre i timori legati al futuro di Deutsche Bank (DE0005140008), una delle banche più grandi ed importanti d’Europa.
Tra i bancari UniCredit (IT0000064854) ha perso il 3,6%, Mediobanca(IT0000062957) il 3,9% e Banco Popolare (IT0004231566) il 2,3%. Secondo quanto ha scritto durante il fine settimana la rivista “Focus”, Deutsche Bank avrebbe chiesto al governo tedesco una mediazione diplomatica nel caso subprime, ma la cancelliera Angela Merkel avrebbe risposto negativamente. L’istituto di credito ha smentito la notizia ma ciò non ha potuto impedire il crollo del titolo a Francoforte.
Banca MPS (IT0001334587) ha guadagnato controtendenza l’1,4%. Il “Corriere della Sera” ha scritto che alcuni fondi del Qatar stanno considerando di investire €1 miliardo nella banca senese.
Tra i petroliferi Eni (IT0003132476) ha perso l’1,8% e Saipem (IT0000068525) il 4%. Gli investitori dubitano che i membri dell’OPEC possano raggiungere questa settimana alla riunione informale di Algeri un accordo sul congelamento della produzione.
Recordati (IT0003828271) ha guadagnato il 3,4%. Secondo indiscrezioni di stampa la compagnia farmaceutica sarebbe finita nel mirino di alcuni gruppi cinesi.
Fuori dal paniere principale Banca Carige (IT0003211601) ha guadagnato l’1,6%. Secondo il “Sole 24 Ore” la banca ligure starebbe studiando la cessione di crediti problematici per un ammontare di circa €900 milioni, sfruttando le garanzia statali.
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