Banca MPS (IT0001334587) ha annunciato che il suo consiglio di amministrazione ha approvato il piano industriale 2016-2019.
La banca senese indica in una nota che il nuovo piano si basa sul deconsolidamento di 28,5 miliardi di euro, di cui 27,6 miliardi di crediti in sofferenza attraverso il trasferimento a un veicolo di cartolarizzazione per un prezzo pari a 9,1 miliardi e la successiva assegnazione della tranche junior agli azionisti, e sulla ricapitalizzazione per un importo massimo di 5 miliardi.
Banca MPS si vuole focalizzare su una maggiore efficienza mediante la riduzione di circa 2.600 dipendenti, lo spostamento sempre maggiore dei restanti dipendenti alle attività commerciali e la chiusura di circa 500 filiali. Il costo del personale è atteso scendere di circa il 9% a 1,5 miliardi di euro nel 2019 da circa 1,6 miliardi di euro del 2016. La riduzione dell’organico avverrà mediante un turnover naturale e l’attivazione del fondo di solidarietà.
Soprattutto grazie alla riduzione delle filiali le spese amministrative scenderanno di circa il 4%, da 740 milioni nel 2016 a 710 milioni nel 2019.
Banca MPS si attende un utile di 1,1 miliardi di euro al 2019 con un ROTE target superiore all’11% dopo il risultato 2016 “post transazione”, che è visto negativo a -4,8 miliardi. Il piano prevede inoltre al 2019 ricavi a 4,5 miliardi, costi operativi a 2,46 miliardi e un utile operativo di 1,5 miliardi.
Il consiglio di amministrazione di Banca MPS ha convocato il prossimo 24 novembre l’assemblea straordinaria per approvare l’aumento di capitale fino a 5 miliardi di euro.
L’aumento, si legge nell’avviso di convocazione, sarà con “esclusione o limitazione del diritto di opzione”. La delega al consiglio di amministrazione per l’aumento dovrà “esercitarsi entro e non oltre il 30 giugno”. È previsto inoltre il raggruppamento delle azioni nel rapporto di una a cento.
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