Eni (IT0003132476) ha comunicato oggi che nel terzo trimestre del 2016 la sua perdita è calata a €562 milioni da -€783 milioni nello stesso periodo del 2015. A pesare sul cane a sei zampe sono stati ancora il calo del prezzo del petrolio e lo stop alla produzione nella Val d’Agri.
Su base adjusted la perdita è aumentata a €484 milioni, da -€127 milioni nel terzo trimestre del 2015. Gli analisti avevano previsto un utile di circa €0,1 milioni.
I ricavi netti da attività continuative sono scesi del 18% a €13,12 miliardi, da €16,01 miliardi un anno prima. La produzione di idrocarburi è aumentata lo scorso trimestre dello 0,4% a 1,71 milioni di barili al giorno. Escludendo l’impatto dell’interruzione delle attività produttive in Val d’Agri l’effetto prezzo sui contratti PSA, nonché le operazioni di portafoglio, la produzione è cresciuta del 2,2%.
L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2016 è pari a €16,01 miliardi con una riduzione di €0,86 miliardi rispetto al 2015.
Claudio Descalzi, Amministratore Delegato, ha confermato le strategie e gli obiettivi del cane a sei zampe, comprese le cessioni.
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