Profondo rosso per la Borsa di Milano. Il FTSE MIB ha perso oggi il 2,5% a 16.474,52 punti.
La tensione sui mercati è salita sensibilmente dopo che gli ultimi sondaggi hanno segnalato un forte aumento delle probabilità di vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali. Il dollaro è sceso mattina rispetto all’euro ai minimi da tre settimane. L’oro ha beneficiato della sua qualità di bene rifugio. La quotazione del metallo giallo è tornata sopra 1.300 dollari.
Su Piazza Affari continua inoltre a pesare l’incertezza legata all’esito del referendum costituzionale. Il premier Matteo Renzi ha definito oggi “surreale” l’ipotesi di un suo rinvio.
Non ha aiutato infine il forte calo del prezzo del petrolio dopo che le scorte statunitensi di greggio hanno registrato la scorsa settimana un aumento record.
In questo contesto le vendite hanno colpito soprattutto il settore bancario. Banca Popolare di Milano (IT0000064482) ha perso il 7,7%, Banco Popolare (IT0004231566) il 7,1%, UniCredit (IT0000064854) il 5%, Intesa Sanpaolo (IT0000072618) il 3,5%, Banca Popolare dell’Emilia Romagna (IT0000066123) il 5,6%, Banca MPS (IT0001334587) il 4,3% e UBI Banca (IT0003487029) il 4,2%.
Fiat Chrysler (NL0010877643) ha perso un ulteriore 6,2% dopo che ieri si è appreso che le sue vendite negli USA sono calate ad ottobre del 10,3%.
Recordati (IT0003828271) e Buzzi Unicem (IT0001347308) sono stati gli unici titoli del FTSE MIB a chiudere positivi. Il gruppo farmaceutico ha guadagnato l’1,5%, mentre il produttore di cemento si è apprezzato dell’1,2%.
Fuori dal paniere principale Stefanel (IT0004607518) è crollato del 39,7%. Il consiglio di amministrazione del gruppo di abbigliamento ha valutato e deliberato di presentare domanda di ammissione al concordato preventivo “in bianco” o “con riserva”.
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