La Borsa di Milano ha chiuso oggi poco mossa. Il FTSE MIB ha perso meno dello 0,1% a 17.086,85 punti.
La seduta è stata molto volatile. Prima del referendum costituzionale la tensione è stata elevata a Piazza Affari. Tuttavia, se si guarda ai titoli di Stato, il mercato sembra scommettere su una vittoria del Sì. Lo spread è sceso infatti a 161 punti, dai 169 punti di ieri. Il rendimento del BTP a dieci anni è calato all’1,90%, dal 2,04%.
Banca MPS (IT0001334587) ha perso il 5,4%. Oggi è scaduto il periodo di adesione all’offerta per la conversione del debito subordinato in azioni che non include il Fresh 2008 da 1 miliardo di euro. Il “Corriere della Sera” ha scritto intanto di una richiesta già depositata a Bruxelles di autorizzare, se si renderà necessario, un pieno aiuto di Stato per una nazionalizzazione che potrebbe dover essere lanciata già la settimana prossima.
UBI Banca (IT0003487029) ha perso il 4,7%. Barclays ha tagliato le stime sull’utile della banca per il 2017 e il 2018. Il rating sul titolo è stato confermato a “Equal-weight”, ma il target price è sceso da €3,40 a €2,30.
Tra i petroliferi Eni (IT0003132476) ha perso lo 0,5% e Saipem (IT0000068525) il 2,9%. Dopo l’eccezionale rally delle scorse sedute il prezzo del petrolio ha oggi frenato.
STMicroelectronics (NL0000226223) ha perso l’1,2%. Gli investitori stanno riducendo le loro posizioni nei titoli high-tech. Il Nasdaq ha chiuso ieri per la seconda seduta di fila in netto ribasso.
Mediaset (IT0001063210) ha guadagnato il 3,6%. L’amministratore delegato, Piersilvio Berlusconi, ha parlato di una pubblicità positiva a novembre, indicando che il 2016 chiuderà in crescita.
Atlantia (IT0003506190) ha guadagnato lo 0,7% dopo aver avviato un buyback che potrebbe raggiungere il 4,7% del suo capitale sociale.
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