UniCredit (IT0000064854) è vicina a raggiungere un accordo per cedere Pioneer ad Amundi (FR0004125920). Lo riporta il “Financial Times”. Secondo indiscrezioni raccolte dall’autorevole quotidiano finanziario, il prezzo dell’operazione ammonterà ad oltre 3 miliardi di euro.
Amundi, controllata da Crédit Agricole (FR0000045072), aveva espresso il suo interesse per Pioneer già ad ottobre. In corsa per le attività di UniCredit nell’asset management c’erano anche altri gruppi, tra cui Poste Italiane (IT0003796171), in consorzio con Cdp (Cassa depositi e prestiti) e Anima Holdings (IT0004998065).
Il ricavato dalla vendita di Pioneer permetterà ad UniCredit di migliorare la sua situazione patrimoniale. Il gruppo di Piazza Gae Aulenti si trova sotto una forte pressione a causa dell’elevato livello di crediti deteriorati in bilancio. Il nuovo amministratore delegato, Jean Pierre Mustier, ha dichiarato come priorità assoluta il miglioramento del cuscinetto di capitale. Per questo motivo è stato già venduto il 30% di FinecoBank (IT0000072170). UniCredit sta inoltre preparando un aumento di capitale di fino a 13 miliardi di euro. I dettagli saranno svelati in occasione del Capital Market Day, in programma a Londra il prossimo il 13 dicembre.
Il “Financial Times” scrive anche che UniCredit vuole scorporare un portafoglio da 50 miliardi di euro di crediti deteriorati e venderne una parte. I fondi Cerberus, Fortress (US34958B1061) e Pimco avrebbero già espresso il loro interesse.
Il processo di riassetto di UniCredit dipenderà anche dall’esito del referendum costituzionale. Sempre il “Financial Times” aveva scritto la scorsa settimana che se dovesse vincere il No, il risanamento del sistema bancario italiano sarebbe a rischio (Referendum, Financial Times: Se vince il No, otto banche potrebbero fallire).
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