L’Istat ha annunciato oggi che in base alle sue stime preliminari l’inflazione (indice NIC) è aumentato a dicembre dello 0,5% rispetto allo stesso mese del 2015 (era +0,1% a novembre).
L’ufficio di statistica indica che la ripresa dell’inflazione a dicembre è stato dovuta principalmente alle accelerazioni della crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,6%, da +0,9% di novembre), degli Energetici non regolamentati (+2,4%, da +0,3% di novembre) e degli Alimentari non lavorati (+1,8%, era +0,2% il mese precedente).
A dicembre l'”inflazione di fondo“, calcolata al netto degli alimentari freschi e dei prodotti energetici, è salita a +0,6% (da +0,4% del mese precedente); al netto dei soli beni energetici si è attestata a +0,7% (da +0,4% di novembre).
Su base mensile l’inflazione è aumentata a dicembre dello 0,4%, dal -0,1% di novembre. Gli analisti avevano previsto un aumento dello 0,3%.
In media d’anno, nel 2016 i prezzi al consumo hanno registrato una variazione negativa (-0,1%) Si è trattato in questo modo del primo anno di deflazione dal 1959 (quando la flessione fu pari a -0,4%). L'”inflazione di fondo” è rimasta invece in territorio positivo (+0,5%), pur rallentando la crescita da +0,7% del 2015.
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (il cosiddetto “carrello della spesa“) sono aumentati a dicembre dello 0,4% n termini congiunturali e dello 0,6% in termini tendenziali (da -0,1% di novembre).
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA), quello considerato dall’UE per le sue statistiche, è aumentato dello 0,4% su base congiunturale e dello 0,5% su base tendenziale (da +0,1% di novembre). La variazione media annua relativa al 2016 è stata negativa e pari a -0,1%, (da +0,1% del 2015).
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