La Borsa di Milano ha chiuso oggi in leggero ribasso. Il FTSE MIB ha perso lo 0,2% a 18.662,61 punti. Lo spread è sceso a 198 punti base, da 202 punti di ieri sera. Il tasso del BTP a dieci anni è passato da 2,33% da 2,38%.
La seduta è stata volatile. La tensione tra gli investitori resta elevata a causa delle crescenti incertezze politiche. L’euro è sceso oggi rispetto al dollaro sotto quota 1,07. Non hanno aiutato le notizie arrivate dal fronte macroeconomico. Gli ordinativi all’industria hanno registrato in Germania a dicembre un crollo del 3%.
Le vendite a Piazza Affari hanno colpito soprattutto il settore bancario. Banco Bpm (IT0005218380) ha perso il 6%, Intesa Sanpaolo (IT0000072618) l’1,9%, Banca Popolare dell’Emilia Romagna (IT0000066123) l’1,6% e UBI Banca (IT0003487029) il 3,5%.
FinecoBank (IT0000072170) ha guadagnato controtendenza l’1,6%. La compagnia finanziaria ha annunciato risultati record per il 2016 e un aumento del dividendo del 10%.
Fiat Chrysler (NL0010877643) ha perso il 2,9%. Il costruttore di automobili è sospettato di aver manipolato anche in Francia le emissioni diesel di alcuni suoi veicoli.
UniCredit (IT0000064854) ha guadagnato lo 0,5%. Oggi è stato il secondo giorno del maxi-aumento di capitale dell’istituto di Piazza Gae Aulenti. Dopo il tonfo di ieri, i diritti sono saliti dello 0,1%.
Azimut (IT0003261697) ha guadagnato il 3,3%. Il gruppo impegnato nel risparmio gestito ha avviato oggi il suo programma di buyback.
Moncler (IT0004965148) ha guadagnato l’1,9%. Macharie ha confermato il suo rating di “Outperform” sulla società specializzata in abbigliamento invernale ed alzato il target price da €18 a €20.
CNH Industrial (NL0010545661) ha guadagnato l’1,5%. Goldman Sachs ha confermato il suo rating di “Conviction Buy” sul costruttore di veicoli commerciali ed alzato il target sul prezzo da €10,60 a €11,50.
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