La Borsa di Milano ha chiuso oggi in ribasso. Il FTSE MIB ha perso lo 0,8% a 18.884,90 punti. Lo spread è salito a 195 punti base, dai 192 punti base di ieri sera. Il tasso del BTP a dieci anni è passato dal 2,22% al 2,21%.
A Piazza Affari continua a sussistere incertezza a causa della situazione politica. Oggi intanto la Commissione Europea ha invitato l’Italia ad un aggiustamento del saldo strutturale pari allo 0,2% del PIL. Il governo avrà tempo fino a maggio, altrimenti è molto probabile l’avvio di una procedura di infrazione nei confronti del nostro paese.
In questo contesto i bancari sono finiti in fondo al FTSE MIB. Banco Bpm (IT0005218380) ha perso il 4,2%, UniCredit (IT0000064854) il 2,1%, Banca Popolare dell’Emilia Romagna (IT0000066123) il 3,8% e Mediobanca(IT0000062957) il 3,4%.
Dopo il tonfo di ieri Banca Mediolanum (IT0004776628) ha perso un ulteriore 3,2%. Sulla banca ha continuato a pesare il deludente outlook fornito dal management per il 2017. Banca Akros ha tagliato il suo rating sul titolo da “Accumulate” a “Neutral”.
Il calo del prezzo del petrolio ha penalizzato i petroliferi. Eni (IT0003132476) ha perso l’1,5% e Saipem (IT0000068525) il 3,5%.
Il settore del lusso ha sovraperformato l’intero mercato. Salvatore Ferragamo (IT0004712375) ha guadagnato l’1,1% e Luxottica (IT0001479374) lo 0,7%.
STMicroelectronics (NL0000226223) ha guadagnato il 2,8%. Barclays ha alzato il suo rating sul produttore di semiconduttori da “Equal-weight” a “Overweight”.
Fuori dal paniere principale Fincantieri (IT0001415246) ha guadagnato il 4,6%. Il gruppo italiano, China State Shipbuilding Corporation e Carnival (GB0031215220), hanno firmato un accordo preliminare vincolante per la costruzione di due navi da crociera, e ulteriori quattro in opzione.
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