Saipem (IT0000068525) ha annunciato oggi di aver chiuso il 2016 con un risultato netto reported negativo di quasi €2,1 miliardi. A pesare sul gruppo di ingegneristica petrolifera sono state svalutazioni e oneri da riorganizzazione per complessivi €2,3 miliardi.
I ricavi hanno ammontato a €10 miliardi, in flessione (-13,3%) rispetto al 2015, a causa della contrazione di attività nei settori E&C Offshore e Drilling.
L’Ebitda adjusted è salito a €1,27 miliardi, da €608 milioni nel 2015. L’Ebit adjusted dell’esercizio si è attestato a €582 milioni, (-€154 milioni nel 2015) grazie alle buone performance operative dell’Engineering & Construction Offshore nonché alla tenuta del Drilling Offshore, che ha beneficiato ancora dei contratti di lunga durata acquisiti a rate di mercato più favorevoli di quelle attuali. L’E&C Onshore ha conseguito un EBIT adjusted sostanzialmente a break–even, mentre il Drilling Onshore è stato penalizzato dalla ridotta attività in Sud America.
Il risultato netto adjusted dell’esercizio ha ammontato a €226 milioni, a fronte di una perdita di €508 milioni nel 2015.
L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2016 ammontava a €1,45 miliardi; la riduzione rispetto al 31 dicembre 2015 (€5,39 miliardi) è stata dovuta, oltre che al perfezionamento dell’operazione di aumento di capitale nel corso del primo trimestre del 2016, principalmente al cash flow operativo generato nell’esercizio.
Nel corso dell’esercizio 2016, Saipem ha acquisito nuovi ordini per un totale di €8,35 miliardi (€6,52 miliardi nel 2015). Il portafoglio ordini al 31 dicembre 2016 ammontava a €14,22 miliardi, di cui €7,44 miliardi da realizzarsi nel 2017.
Saipem ha confermato la sua guidance per il 2017 che prevede ricavi attorno ai €10 miliardi, Ebitda adjusted di circa €1 miliardo, utile netto di almeno €200 milioni e debito netto di circa €1,4 miliardi.
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