La Procura di Milano ha iscritto Vincent Bolloré e Arnaud de Puyfontaine, l’amministratore delegato di Vivendi (FR0000127771), nel registro degli indagati. L’ipotesi è di reato di aggiotaggio nell’operazione con la quale il gruppo francese ha comprato azioni Mediaset (IT0001063210) arrivando quasi al 30% del capitale.
L’indagine è partita dopo che la Fininvest si è rivolta alla giustizia, oltre che alla Consob e all’Agcom, con un esposto nel quale accusa Vivendi di “aver creato le condizioni per far scendere artificiosamente il valore del titolo Mediaset” e poi lanciare la scalata “a prezzi a sconto”.
Mediaset e Vivendi, che è controllato da Bolloré, si trovano ai ferri corti da quando i francesi hanno disdetto lo scorso luglio il contratto d’acquisto di Mediaset Premium pattuito in aprile insieme ad uno scambio azionario del 3,5% tra i due gruppi.
In una breve nota Vivendi ha comunicato che l’iscrizione dei dirigenti di Vivendi nel registro della Procura di Milano è la “conseguenza dell’esposto infondato e abusivo” depositato dai Berlusconi contro Vivendi dopo la sua ascesa nel capitale di Mediaset. Vivendi sottolinea che questa procedura “non significa in alcun modo nessuna accusa nei confronti di nessuno”.
A Parigi il titolo di Vivendi, che proprio oggi ha annunciato i suoi risultati di bilancio, perde al momento il 4%. A Piazza Affari Mediaset scende del 2,4%.
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