Entrate tributarie +3,3% nel 2016, forte aumento del gettito da giochi

Le entrate tributarie erariali sono state nel 2016 pari complessivamente a 451,5 miliardi, con un aumento del 3,3% (+14.244 milioni di euro) rispetto al 2015. Lo ha comunicato oggi il Ministero dell’Economia e delle Finanze (http://www.mef.gov.it/).

Il Tesoro indica che l’andamento del gettito del 2016 riflette sia il miglioramento della congiuntura economica sia l’effetto di alcune importanti misure di contrasto all’evasione adottate dal Governo nel corso degli ultimi anni. Tra queste, la collaborazione volontaria (cd voluntary disclosure) introdotta per favorire la regolarizzazione di capitali finora non dichiarati al fisco detenuti in Italia e all’estero ha fatto registrare nel 2016 versamenti per 4.078 milioni di euro rispetto ai 212 milioni di euro del 2015, anno nel quale era stato avviato l’istituto.

Sul versante delle imposte indirette, aggiunge il Tesoro, il meccanismo della scissione dei pagamenti (cd split payment) per i fornitori della Pubblica Amministrazione e l’estensione del sistema dell’inversione contabile (cd reverse charge) al settore delle pulizie, dei certificati verdi e al settore dell’edilizia specializzata, hanno generato un considerevole recupero di gettito, contribuendo a ridurre l’evasione dell’IVA.

A dicembre 2016 risultano incassi del canone televisivo per complessivi 2.002 milioni di euro su base annua. Il gettito del canone Rai è aumentato complessivamente del 16,3% nel 2016 rispetto al 2015. Il risultato è particolarmente significativo se si considera anche che per il 2016 l’importo del canone televisivo è stato ridotto da 113,50 euro dell’anno precedente a 100 euro.

Le imposte dirette

Le imposte dirette hanno registrato un gettito complessivo pari a 246.018 milioni di euro, con un incremento del 2,5% (+5.959 milioni di euro) rispetto al 2015.

L’IRPEF è cresciuta lo scorso anno del 2,5% (+4.453 milioni di euro). In crescita anche l’IRES (+1.971 milioni di euro, pari a +5,9%). Tra le altre imposte dirette, è aumentato il gettito della cedolare secca sugli affitti (+ 17,3%), anche a seguito del maggiore utilizzo di questo regime di tassazione nei contratti di locazione immobiliare.

È calato invece il gettito dell’imposta sugli interessi e altri redditi di capitali (-18,9%) e delle imposte sostitutive sulle plusvalenze (-69,5%), per effetto dei cali dei rendimenti degli investimenti finanziari.

Le imposte indirette

Il gettito delle imposte indirette ha ammontato a 205.525 milioni di euro milioni di euro, in aumento del 4,2% (+ 8.285 milioni di euro) rispetto al 2015.

Il gettito IVA è cresciuto del 4,3% (+5.127 milioni di euro) per effetto dell’andamento complessivamente positivo della componente relativa agli scambi interni e, in particolare, dei versamenti a seguito dell’applicazione del meccanismo dello Split payment (+5,5% pari a + 5.904 milioni di euro), che obbliga la pubblica amministrazione a trattenere e versare direttamente all’erario l’IVA sulle fatture emesse dai propri fornitori.

Il gettito dell’imposta di bollo ha segnato una flessione (-382 milioni di euro), dovuta alla diversa modalità di scomputo dell’acconto.

Le entrate delle accise sui prodotti energetici, loro derivati e prodotti analoghi (oli minerali) hanno mostrato un andamento sostanzialmente stabile rispetto al 2015 (-7 milioni di euro). In aumento il gettito dell’accisa sul gas naturale per combustione (gas metano) che ha generato entrate per 3.388 milioni di euro (+16,8%).

Le altre entrate

Le entrate relative ai giochi hanno registrato lo scorso anno, nel complesso, una crescita del 22,3% (+2.654 milioni di euro).

I flussi delle entrate tributarie erariali relativi ai ruoli nel 2016 sono state pari a 9.053 milioni di euro con una diminuzione pari a –1,7% rispetto allo stesso periodo del 2015, determinata da minori incassi delle imposte dirette (-591 milioni di euro), compensati in parte dai maggiori incassi delle imposte indirette (+435 milioni di euro). Il Tesoro precisa che i ruoli riferiti alle entrate tributarie, che affluiscono al bilancio dello Stato, rappresentano solo una parte degli incassi legati all’attività di contrasto all’evasione fiscale, che nel 2016 ha fatto registrare complessivamente un ammontare di 19 miliardi di euro, il picco nell’ultimo decennio. Rientrano in questa cifra, tra l’altro, il gettito della voluntary disclosure e i risultati delle attività per migliorare l’adempimento spontaneo.

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