Revisione al rialzo per il target price di Intesa Sanpaolo e di Unicredit da parte degli analisti di Rbc Capital. Gli esperti hanno aumentato il target price su Unicredit dal precedente 16 euro a 17 euro confermando il rating ad outperform. Nel caso di Intesa Sanpaolo, invece, il prezzo obiettivo è stato rivisto da 2,6 a 2,9 euro. Anche il rating su Intesa Sanpaolo è stato confermato a outperform.
Secondo gli analisti, quindi, le azioni Unicredit e le azioni Intesa Sanpaolo faranno meglio del mercato o del settore di riferimento. La promozione da parte di Rbc Capital è quindi quasi completa se si considera che, nella scala dei rating, outperform si fa precedere solo da buy ossia comprare.
Ma perchè Rbc Capital ha alzato il prezzo obiettivo sulle due più importanti banche italiane in una fase, come quella attuale, che non è certamente facile? La risposta è contenuta in una nota di commento. Gli analisti, infatti, hanno alzato i rispettivi prezzi obiettivi su Unicredit e su Intesa Sanpaolo alla luce di un migliotamento delle stime sul margine di interesse relativo al biennio 2017-2018.
L’upgrade di target price incassato oggi non è stato comunque recepito ne da Intesa Sanpaolo ne da Unicredit. La banca guidata da Messina, infatti, si sta apprestando a chiudere la seduta con un ribasso dell’1,36% con il prezzo delle azioni a quota 2,468 euro. Unicredit, invece, sta facendo addirittura peggio con una flessione del 2,29% a quota 13,2 euro. Alla luce delle forti vendite che oggi hanno interessato la banca guidata da Mustier, la quotazione Unicredit è scesa ai minimi dal 2 marzo scorso.
Le vendite che stanno interessando le due banche e, più in termini generali, tutto il settore bancario di Piazza Affari, sono il frutto delle tensioni geopolitiche. A 10 giorni dalle elezioni francesi, con la vittoria della Le Pen sempre possibile, il nervosismo che si respira tra gli investitori penalizza sopratutto le banche. Alle imminenti elezioni presidenziali in Francia si sono poi aggiunte le tensioni innescate dalla politica aggressiva di Trump verso Siria e Corea del Nord. Lo scenario non è quindi facile e le vendite sulle banche sono la logica conseguenza di questo contesto di fondo.
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