Anima, Banco BPM e Poste Italiane: nascerà il terzo polo del risparmio italiano?

C’è molto movimento tra i titoli del risparmio italiani. Fin dall’apertura di oggi delle contrattazioni, infatti, sono da segnalare forti acquisti sul titolo Anima Holding (mid cap) che sta segnando una variazione positiva del 5,6%. Il colore vedere sta caratterizzando anche l’andamento di Banco BPM. Il titolo della newco nata dalla fusione tra Banco Popolare e Banca Popolare di Milano, non sta registrando un rally come quello di Anima Holding ma è comunque in progressione dell’1,9%. A completare il quadro (vedremo dopo di che tipo di quadro stiamo parlando, c’è poi il +0,1%. Come sono collegati i tre titoli citati?

Iniziamo con il dire che il forte rialzo di Anima Holding e la buona performance di Poste Italane non sono altro che due facce della stessa medaglia. Secondo alcuni rumors lanciati nel fine settimana dal Sole 24 Ore, Anima e Banco BPM potrebbero presto arrivare un accordo per la cessione alla prima di Aletti Gestielle. Le parti avrebbero trovato un accordo di massima sul corrispettivo dell’operzione (si parla di una cifra vicino ai 600 milioni di euro come prezzo di partenza della trattativa) ma anche su alcuni condizioni accessorie. In particolare Banco Bpm avrebbe aperto la porta ad un possibile rinnovo del contratto di distribuzione con Anima Holding. 

E in tutto questo cosa centra Poste Italiane? E’ sempre lo stesso Sole 24 Ore a ritenere che l’intesa tra Banco BPM e Anima possa essere solo il primo passo per un più vasto progetto finalizzato alla creare del terzo player italiano del risparmio. Questo progetto vedrebbe il coinvolgimento di Poste Italiane e un iter abbastanza lungo. 

Il fatto che la quotazione Poste Italiane sia decisamente fredda non è causale ma è espressione del fatto che su questa ipotesi di lavoro la comunità finanziaria si stia interrogando da tempo. Fondamentalmente, quindi, non c’è nessuna novità ma solo il ritorno di vecchi dossier.

In pratica l’operazione per creare il terzo polo del risparmio prevederebbe la fusione di Anima (più Aletti Gestielle se la trattatica con Banco BPM dovesse andare in porto) con BancoPosta Fondi, società che fa capo a Poste Italiane. Questa operazione porterebbe Anima a raddoppiare il valore delle su attività gestite. Poste Italiane oggi ha in mano una quota di Anima Holding che è pari al 25%. Se l’operazione dovesse andare in porto, Poste potrebbe decidere di trasferire una quota compresa tra il 10 e il 15% del capitale nella mani della Cassa Depositi e Prestiti. Grazie a questo movimento, Poste potrebbe così liberare importanti risorse da indirizzare altrove.

Questa maxi operazione, complessa e certamente di non veloce esecuzione, è stata già valutata molto positivamente dagli analisti. 

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