Un doppio downgrade ma anche una stima negativa per quello che riguarda l’andamento del titolo nei prossimi mesi. Oggettivamente parlando Saipem è uscita oggi con le ossa distrutte dal report degli analisti di Credit Suisse. L’impatto sull’andamento delle contrattazioni è stato inevitabile con il prezzo delle azioni Saipem che è tornato sotto quota 3,5 euro. Pur chiudendo al di sopra dei minimi di seduta, toccati a un’ora dalla chiusura delle contrattazioni a 3,43 euro, Saipem si è nuovamente allontanata dai livelli incoraggianti che erano stati raggiunti ieri.
Il responsabile del forte calo che ha colpito Saipem, è stato appunto Credit Suisse. Gli esperti elventici hanno tagliato il rating su Saipem dal precedente neutral a underperform e hanno ridotto il target price a 2,55 euro. Le due mosse sono ovviamente collegate tra loro. Abbassando il giudizio a underperform, Credit Suisse ha di fatto annunciato quella che è sua posizione: Saipem farà peggio del settore di riferimento. Tagliando poi il prezzo obiettivo a 2,55 euro, Credit Suisse si è allontanata tantissimo da quelle che sono le quotazioni attuali del titolo. La doppia mossa significa una sola cosa: le previsioni sulla quotazione Saipem sono negative. Quel rating abbassato a underperform suggerisce a chi sceglie di investire in azioni oil, di puntare su altri titoli (ricordiamo che, in Italia, il settore è composto dalla triade Saipem, Eni e Tenaris).
Ma come si spiega una mossa così forte da parte degli analisti di Credit Suisse? Alcune indicazioni sui motivi alla base del doppio downgrade (rating + target price) sono contenute in un report redatto dagli stessi esperti. Secondo Credit Suisse le previsioni sulla ripresa del settore Offshore E&C restano negative anche per i prossimi trimestri. Gli ultimi dati, infatti, confermano che la ripartenza è lenta. Poichè Saipem trae il 70% circa del suo Ebit proprio da questo comparto, i prossimi trimestri non potranno che essere deboli.
Alla luce di quello che è il recente andamento del titolo, possiamo poi aggiungere che ovviamente se si dovesse mettere anche il ritorno del calo del prezzo del petrolio, il quadro di riferimento per Saipem tenderebbe a diventare ancora più deteriorato.
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