Inizio di settimana piuttosto interessante per le azioni di Borsa italiana, che dovranno “metabolizzare” alcune novità emerse nel corso dell’ultimo fine settimana.
Cominciamo da Eni, con la società che – mediante dichiarazioni del presidente Emma Marcegaglia – ha affermato che i rapporti con la compagnia russa Rosneft sono molto solidi, e che Eni ha intenzione di rafforzarli e di svilupparli ulteriormente. In particolar modo, è emerso che i russi di Rosneft stanno valutando di incrementare la quota nel progetto di Zohr, di cui Eni possiede già il 60 per cento, di un altro 5 per cento. L’annuncio è avvenuto direttamente da parte dell’amministratore delegato Igor Sechin, e sembra pertanto confermare le intuizioni elaborate in precedenza dalla Marcegaglia. Peraltro, entro la fine dell’esercizio Rosneft, Eni e Saipem inizieranno le attività di perforazione nel Mar Nero.
Una novità importante è emersa altresì per Italgas, che ha formalizzato l’accordo per la distribuzione della risorsa energetica nella regione Veneto. Di fatti, l’azienda ha sottoscritto un accordo vincolante con H2C SpA per l’acquisto del 100 per cento della società Enerco Distribuzione. La valorizzazione degli asset di Enerco Distribuzione (enterprise value) è stata stabilita in 51 milioni di euro.
Al closing dell’operazione il prezzo sarà corrisposto interamente in liquidità, al netto dell’indebitamento della società. Il perfezionamento della transazione previsto entro fine 2017 è subordinato ad alcuni adempimenti da parte di H2C.
Infine, rileviamo come negli ultimi giorni si siano formate delle ottimistiche aperture al dialogo tra l’amministratore delegato di Telecom Italia Amos Genish e il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. Secondo fonti di stampa anticipate da una news del quotidiano economico finanziario Il Sole 24 Ore, infatti, la francese Vivendi starebbe studiando il ricorso al Tar del Lazio contro il decreto sul golden power. Il quotidiano sottolinea che, se TIM non dovesse gli obblighi, potrebbe scattare la vendita coatta della partecipazione del gruppo francese. Rimane comunque in piedi, come ulteriore strada per evitare di giungere allo scontro, l’ipotesi di separazione volontaria della rete.
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