Risparmio gestito, buoni numeri fin qui nel 2017

Sono sicuramente positivi i dati 2017 per quanto concerne gli strumenti del risparmio gestito, con i fondi flessibili che continuano a far la parte del leone nella crescita della raccolta dei fondi, che a loro volta spingono l’intera industria del risparmio gestito.

Il tutto, peraltro, nonostante la raccolta dei gestori a settembre abbia subìto un rallentamento, passando da 8,6 miliardi di euro di agosto a 3,6 miliardi di euro di settembre, con un trend che si sta consolidando mese dopo mese. A dimostrazione di ciò ci sono peraltro anche i 79,5 miliardi di euro che sono stati incassati da inizio anno dal settore e il nuovo record storico del patrimonio totale a quota 2.046 miliardi di euro.

Ancora sul fronte dei dati, il segmento dei fondi a settembre ha incassato 2,6 miliardi di euro, e da inizio anno viaggia con un saldo di 58,2 miliardi di euro, con patrimonio di 984 miliardi di euro.

Emerge inoltre che, per quanto concerne le statistiche di settembre sui fondi comuni, si sarebbe verificato un significativo abbandono degli strumenti monetari (-1,4 miliardi di euro), sempre meno utilizzati dai risparmiatori anche solo per le esigenze di temporanea sistemazione della propria liquidità.

I risparmiatori preferiscono invece affidarsi ancora ai flessibili (2,1 miliardi di euro), delegando così le proprie scelte di investimento ai gestori. Ad attirare l’interesse dei risparmiatori ci sono anche i prodotti obbligazionari (735 milioni di euro la raccolta a fine settembre) che continuano ad avere il peso maggiore sul patrimonio dei fondi (41,6% del totale), nonostante prestazioni non sempre eccellenti. Passando agli azionari, a settembre la raccolta per questa tipologia è stata pari a 490 milioni di euro, più contenuta rispetto alle altre due tipologie.

Spostandoci poi alle statistiche concernenti i gruppi, bene Intesa Sanpaolo grazie al contributo di Eurizon (1,3 miliardi di euro), con archiviazione di settembre con un saldo positivo per 1,1 miliardi di euro. Conti in attivo anche per Poste Italiane (964 milioni di euro), per il gruppo Ubi (574 milioni di euro), per Credem (397 milioni di euro) e, tra le società estere, per Jp Morgan A.M. che ha incassato 334 milioni di euro.

Saldo negativo invece per Bnp Paribas (-552 milioni di euro), Generali (-171 milioni di euro) e Morgan Stanley (-150 milioni di euro).

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