Il Credito Valtellinese ha bisogno di un aumento di capitale? E’ questa la domanda clou che tanti investitori si pongono oggi dopo che, fin dal premarket, indiscrezioni di ogni tipo su una possibile ricapitalizzazione stanno circolando tra i traders. Dinanzi alla situazione di incertezza, non certo creata da oggi ma bensì frutto di di tutta quella che è la cronaca recente del Credito Valtellinese, gli investitori reagiscono nell’unico modo possibile ossia scelgono di vendere le azioni Creval. La pioggia di vendite, ovviamente, determina un effetto a catena e così la quotazione della banca valtellinese è precipiatata ai minimi dell’anno. Mentre scriviamo il prezzo delle azioni Creval è attestato ad “appena” 2,68 euro, oltre l’8% in meno rispetto alla chisuura della prima di Ottava. Il minimo intraday sembra essere in continuo aggiornamento e quindi non sono da escludere ribassi ancora più forti per la quotazione.
Il vero e proprio crollo di oggi ha ovviamente peggiorato ancora di più la già debolissima performance del Creval su base mensile. Nell’ultimo mese, infatti, il prezzo delle azioni del Credito Valtellinese ha segnato un calo del 13,5 euro. Per avere una misura di quello che graficamente è avvenuto alla quotazione Creval si deve considera che alla fine del mese di settembre il titolo scambiava a 4,1 euro. In poche Ottave, quindi, il valore della banca valtellinese in borsa si è abbassato di molto.
Se i traders preferiscono vendere Creval oggi in Borsa è perchè non ci sono indicazioni precise un un possibile aumento di capitale. Secondo voci di stampa il consoglio di amministrazione del Credito Valtellinese che è chiamato oggi ad approvare i risultati del trimestre e ad esprimersi sul piano industriale, potrebbe anche decidere qualcosa su un aumento di capitale che Il Sole 24 Ore quantifica in 500 milioni di euro. Per gli analisti di UBS, solo con una ricapitalizzazione di mezzo milione di euro, il Credito Valtellinese potrebbe alzare la copertura sulle sofferenze fino all’80% e portare quella sugli unlikely to pay al 40%. Una rapitalizzazione di così vasta portata sarebbe quindi indispensabile in considerazione di quello che è lo stato di salute della banca. Ma se le previsioni sono queste, quale è il problema in casa Creval? Il fatto è che ai corsi di borsa di ieri, con il prezzo delle azioni Creval che era precipitato ai nuovi minimi su base annua, la banca della valtellina ha uan capitalizzazione di 324 milioni di euro. Si tratterebbe quindi di andare a fare una forte operazione in un contesto che non è affatto semplice. E’ proprio alla luce di tali considerazioni che in Borsa oggi tanti investitori preferiscono vendere le azioni Creval prima che il loro prezzo cali ancora. Parallelamente tra chi prefersce investire in azioni Credito Valtellinese, sono in tanti ad andare short.
La banca della valtellina, dal canto suo, su è trincerata dietro un comunicato stampa che non sembra incontrare molto apprezzamento sui mercati. Creval ha confermato che stato convocato “per la data odierna un consiglio di amministrazione al fine di approvare, oltre ai risultati al 30 settembre 2017, il nuovo piano industriale del gruppo per il periodo 2018-2020” e ha aggiunto poi che “finchè il consiglio non avrà esaminato il piano industriale e non avràpreso una decisione in merito non sarà possibile anticipare alcuna informazione riguardo alle azioni previste in tale piano”.
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