Per il mercato azionario il 2018 sta per concludersi con tante incertezze e tanti punti interrogativi. Ma cosa attendersi dal 2019? Dopo le turbolenze di fine anno, c’è davvero spazio per un positivo rimbalzo?
In realtà, gli analisti sembrano essere tiepidamente fiduciosi. In un report di pochi giorni fa, per esempio, i tecnici di Credit Suisse hanno osservato che i momenti di picco del c.d. indice della paura, o VIX, che è schizzato del 73% negli ultimi tre mesi, sono storicamente seguiti da periodi di bassa volatilità, ed alcuni mesi di robusta prestazione di mercato. Il tutto, mentre i fondamentali delle società quotate USA rimangono robuste.
Nella sua nota, Credit Suisse sottolinea infatti che la volatilità che ha colpito i mercati non sembra aver impattato sul proprio outlook del 2019, valutato che la traiettoria degli utili per azione e dell’economia rimane immutata nonostante le turbolenze di mercato.
Pertanto, sebbene si ritenga più che probabile un rallentamento degli EPS nel 2019, il broker ritiene che tale flessione sarà positiva, considerato che i numeri del 2018 sono stati decisamente influenzati dalla riforma fiscale negli Stati Uniti. Per le stime della banca elvetica, gli EPS dello S&P 500 saranno nel 2019 di 174 dollari, e nel 2020 di 185 dollari, ovvero il 6% in più su base annua, mentre il PIL americano crescerà del 2,5%.
Credit Suisse informa infine di ritenere che i recenti commenti da “colomba” della Federal Reserve suggeriscono che i banchieri centrali ritengono i tassi oramai vicini al livello neutrale, e che dunque una pausa della stretta nella policy monetaria nel 2019 potrebbe essere ben accetta dal mercato.
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