Fusione banche italiane: Banco BPM e Unicredit al centro del risiko

Il risiko del settore bancario italiano è pronto a ripartire. Archiviata l’operazione di fusione tra UBI Banca e Intesa Sanpaolo, con la prima che è stata anche delistata da Borsa Italiana, adesso l’attenzione si sposta sulle mosse delle restanti banche italiane ossia Banco BPM e Unicredit (BPER Banca sembra essere più defiliata). 

In questi ultimi giorni la maggior parte delle indiscrezioni hanno riguardato proprio Banco BPM e la banca guidata da Mustier. Mentre nel caso della prima qualche base di verità c’è, nel caso di Unicredit i rumors sembrano essere unicamente teorici visto che la stessa banca ha più volte fatto sapere che la priorità, in questo momento, non è quella del risiko bancario. 

Per forza di cose, quindi,  tutto sembra muoversi attorno a Banco BPM. Per la serie se ci sarà una nuova fusione tra banche, Banco BPM dovrebbe essere uno dei pochi punti fissi e in borsa i titolo potrebbe  finire nel mirino degli investitori (prova la demo eToro per imparare a fare trading su azioni e indici attraverso i CFD).

Stando a quanto affermato da Francesco Manacorda su La Repubblica, Banco BPM sarebbe in testa nella corsa finalizzata ad individuare un parner per una aggragazione. Ci sarebbe già i nomi con la banca francese Credit Agricole che viene vista come un interlocutore privilegiato anche perchè i due istituti hanno già all’attivo una joint venture. Non mancano però le ipotesi alternative che portano ad Unicredit e a BPER Banca (pur con i limiti indicati in precedenza). 

Al di là delle indiscrezioni, è evidente che la possibile ripresa del risiko del settore bancario rappresenta un a grande occasione per investire nelle azioni delle banche. Attenzione perchè nessuno sta dicendo che la strada sia quella di comprare azioni. Se, infatti, l’obiettivo è quello di fare semplice speculazione sui prezzi, allora è preferibile operare attraverso il CFD Trading scegliendo un broker affidabile come eToro (leggi qui la recensione) che offre la demo gratuita (100.000 euro virtuali). 

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Secondo gli analisti di Intesa Sanpaolo, Banco BPM rappresenta un solido candidato per il consolidamento del settore bancario, grazie ad alcuni punti di forza come: “valutazioni basse (P/TBV di 0,24 volte), presenza nelle regioni più ricche del Paese, un bilancio de-risked (NPE lorda ratio potenzialmente inferiore all’8% a fine anno), una solida base di capitale (Cet1 Ratio fully loaded al 13,3%), plusvalenze incorporate in portafogli di titoli di Stato e partecipazioni, e attività fiscali differite (4,4 miliardi di euro)”. 

Sulla stessa scia anche gli esperti di Mediobanca secondo i quali Banco BPM è oggi ben “attrezzata per resistere al macro rallentamento, anche alla luce del processo di de-risking che ha attuato”. Per completezza, però, va ricordato che Piazzetta Cuccia ha rating underperform su Banco BPM.

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Fusione banche italiane: la posizione di Unicredit 

Il secondo attore che potrebbe rivestire un ruolo da protagonista nel risiko bancario italiano è Unicredit. Come già anticipato, nel caso della banca guidata da Mustier, i rumors sembrano essere più velleitari. Vediamo comunque nel dettaglio. Tutto ruota attorno alla nomina di Padoan alla presidenza della banca. Il Sole 24 Ore ha messo in evidenza che l’ex ministro è uno dei più importanti conoscitori del caso Monte dei Paschi “avendone curato prima il tentativo di salvataggio privato e poi la nazionalizzazione“. Adesso, prosegue il quotidiano di Confindustria, proprio Padoan “potrebbe trovarsi a gestirne la privatizzazione dal lato del compratore“.

Secondo altre indiscrezioni, inoltre, ci sarebbero stati alcuni sondaggi da parte del governo presso i vertici di Unicredit per sondare la loro disponibilità a rilevare una parte della quota detenuta dal Ministero del Tesoro in in Banca MPS (la partecipazione totale del MEF è pari all’68 per cento del capitale della banca toscana). L’operazione potrebbe portare in dote a Unicredit crediti fiscali pari a circa tre miliardi di euro.

Questi sondaggi ovviamente significano poco ma potrebbero essere l’occasione per movimentare le azioni Unicredit. In tal caso puoi approfittare delle oscillazioni di prezzo operando attraverso i CFD con un broker autorizzato come Plus500 (leggi qui la recensione e le opinioni). Plus500 offre la demo gratuita per imparare a comprare e vendere CFD Azioni. 

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Secondo gli analisti di Credit Suisse, comunque, fermo restando la buona notizia rappresentata dalla nomina alla presidenza di Unicredit di un nome di alto profilo come Padoan, è più probabile che Unicredit si possa attenere a “una strategia di crescita organica nel breve termine, come ripetutamente affermato dal suo ceo Mustier“. Insomma per Unicredit le probabilità di partecipare al risiko del settore bancario sono molto basse. 

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