Azioni Banco BPM, Unicredit, BPER Banca: usare news su fusione per investire?

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Le notizie sulle fusioni tra le banche italiane impazzano sempre di più a dimostrazione di come gli investitori siano sempre più consapevoli che il futuro del sistema bancario italiano va nella direzione di pochi istituti efficienti e radicati in sostizione dell’attuale geografia frastagliata. 

Tra il dire e il fare, però, la strada è lunga ed per questo motivo se oggi, a tenere banco, sono soprattutto indiscrezioni di ogni tipo con voci che prima sembrano ad un passo dalle conferme ufficiali per poi essere smentite dai diretti interessati. Le banche coinvolte nelle ultime notizie sulle fusioni sono sempre le stesse: Unicredit e poi Banco BPM e BPER Banca con la posizione del Monte dei Paschi di Siena più defiliata a causa anche della particolarià della banca toscana. 

Se è vero che di concreto c’è ben poco, è altrettanto vero che i rumors su operazioni di M&A tra le banche italiane possono essere sfruttate per investire in borsa. Attenzione perchè non per forza è necessario comprare azioni in senso fisico. Un’alternativa da tenere in considerazione per speculare sui titoli è il CFD Trading. Scegliendo un broker autorizzato come eToro (qui la recensione) è possibile fare trading sulle azioni senza commissioni e inoltre la demo per imparare è gratis.

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Fusioni banche italiane: le ultime novità 

La strada per una nuova fusione tra banche italiane non è semplice. Fuori dai giochi c’è solo Intesa Sanpaolo, la sola banca che è stata capace di portare in porto un’aggregazione di spessore fondendosi con UBI Banca. Per il resto, tutte le banche quotate sul Ftse Mib potrebbero essere coinvolte nel risiko.

Ultimamente vengono considerate molto vicine Banco BPM e BPER Banca. La Reuters ipotizza un’integrazione che si dovrebbe configurare come un merger of equals da chiudere entro la prossima primavera. Una fusione alla pari, quindi, che però si troverrebbe a fare i conti con la consistente differenza di capitalizzazione tra le due banche. Tuttavia questa sarebbe una delle poche strade percorribili visto che tutte le ipotesi precedenti che facevano riferimento ad una fusione con Monte dei Paschi, Unicredit e Credit Agricole sono venute meno. 

La verità è che Banco BPM (a sua volta nato dalla fusione tra Banco Popolare e Banca Popolare di Milano) non può non prendere parte al dossier e quindi è obbligata a scegliere. 

Lato BPER Banca, invece, c’è da segnalare che nelle scorse settimane l’ad dell’istituto Alessandro Vandelli, aveva più volte affermato che la sua banca aveva l’obbligo di restare concentrata sull’acquisizione degli sportelli Ubi-Intesa, compito questo che escludeva l’ex popolare a ogni ipotesi di risiko. 

Tuttavia fonti Reuters avevano ribadito che, al di là delle smentite, qualcosa si muove aggiungendo che “se tutto va in porto, si potrebbe arrivare a un deal nel secondo trimestre“.

Sicuramente le due banche saranno in futuro condizionate dalle novità sul dossier fusioni e per questo è utile imparare già oggi da investire attraverso i CFD. Il broker IG (qui la recensione) può essere l’ideale poichè offre la demo gratuita da 30 mila euro per imparare a comprare e vendere CFD Azioni. 

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E Unicredit? 

Appena pochi giorni fa, indiscrezioni di stampa apparse sul Sole 24 Ore, facevano riferimento ad una ipotesi di fusione tra Unicredit e BPER Banca. I rumors parlavano addirittura di voci che da tempo circolavano negli ambienti finanziari milanesi facendo riferimento ad un’ipotesi di lavoro che “sarebbe stata studiata già da tempo da una delle principali banche d’affari insieme ad alcuni ex manager di Unicredit“. 

Uno scenario che, stando a quanto affermato dal quotidiano di Confindustria, appariva agevolato dall’imminente scadenza della partnership bancassicurativa tra Unic redit e Aviva. Secondo il quotidiano di Confindustria la fusione tra Unicredit e BPER Banca avrebbe gettato le basi per la nascita “di un gruppo con un nucleo stabile di azionisti italiani vicino al 10%, a cui si arriverebbe sommando le partecipazioni detenute attualmente nelle due banche da Unipol, Fondazione Sardegna, Fondazione Crt, Fondazione Cariverona e altri enti minori“.

Un’ipotesi sugggestiva che è finita presto nel cassetto degli scenari meno probabili a causa dell’addio di Mustier ad Unicredit e del conseguente crollo del titolo in borsa (qui la demo eToro per investire con i CFD). Non ci vuole infatti la sfera di cristallo per capire che l’unico vero dossier sul tavolo del management di Piazza Gau Aulenti è adesso quello della successione a Mustier. Per il risiko c’è tempo. 

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