Prezzo petrolio: fin dove salirà? Le migliori azioni da comprare su Borsa Italiana

Il rialzo del prezzo del petrolio è diventato una costante degli ultimi giorni. Dopo che già nella scorsa Ottava la quotazione del greggio aveva registrato un interessante sussulto in avanti, il ciclo rialzista è proseguito ieri mentre oggi è in corso un consolidamento. 

Il rally del petrolio offre due spunti interessanti, uno diretto e uno indiretto. Da un lato l’attivazione di un trend rialzista può essere usata per aprire posizioni long sul valore del greggio. Dall’altro il rialzo del petrolio si porta appresso i titoli del settore e infatti non è un caso che le azioni migliori di Borsa Italiana in questi ultimi giorni siamo proprio Saipem, Tenaris e Eni, essi i tre colossi petroliferi italiani. In entrambi i casi è possibile sfruttare la dimamica in atto investendo attraverso uno strumento derivato come il CFD. Scegliendo i migliori broker Forex e CFD puoi fare trading sul prezzo del petrolio e sulle azioni di Borsa Italiana da una sola piattaforma. 

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Perchè il prezzo del petrolio è in rialzo?

Poichè il valore del WTI ha superato i 60 dollari al barile mentre quello del Brent è arrivato a 63 dollari al barile, molti investitori hanno iniziato a chiedersi fin dove potrebbero arrivare i prezzi dell’oil. Dal punto di vista grafico, la quotazione petrolio si è portata sui livelli precedenti la pandemia.

E’ come se, in scia alla crescente diffusione del vaccino, la fiducia stia progressivamente tornando e a trarre vantaggio da questa situazione sia uno degli asset che in assoluto ha pagato il prezzo più alto dell’emergenza ossia il petrolio.

Nel grafico in basso è riportato l’andamento in tempo reale della quotazione petrolio. 

Tra i motivi alla base della recente impennata del valore del greggio ci sono il forte freddo che ha caratterizzato il nuovo anno nell’emisfero nord e le buone notizie in arrivo dal Giappone.

Per quello che riguarda il primo punto, il Texas, maggiore produttore di petrolio in Usa con 4,6 milioni di barili al giorno e 31 raffinerie, ha annunciato la chiusura di alcuni pozzi a causa delle avverse condizioni meteo. 

Le rigide temperature hann causato danni alla rete elettrica del Texas e più di 4 milioni di persone sono rimaste senza luce e riscaldamento. Al di là del Texas, comunque, anche nel resto degli Stati Uniti sono stati segnalati blackout elettrici. In alcune località degli States la temperatura è scesa fino a -38 gradi.

Per quello che riguarda invece le notizie in arrivo dal Giappone, ieri Tokyo ha reso noti i dati sul quarto triemestre 2021, periodo che si è chiuso con una crescita del PIL su base annua del 12,7 per cento, nettamente meglio delle attese degli analisti che invece puntavano su una progressione del 9,7 per cento.

Secondo Stephen Innes, chief global markets strategist di Axi, l’inattesa interruzione delle forniture negli Stati Uniti ha favorito un altro fattore di recupero dei prezzi a breve termine. Tale dinamica ha portato il petrolio al livello in cui i mercati già stavano andando. La sola novità è che tutto questo è avvenuto più velocemente.

A fare da catalizzatore anche le ultime notizie in arrivo dal Vicino Oriente con lo scontro tra Arabia Saudita e Iran che è tornato in primo piano. La coalizione a guida saudita in guerra nello Yemen ha reso noto di aver intercettato un drone carico di esplosivo che era stato dai ribelli Houthi, alleati yemeniti dell’Iran.

Secondo Esty Dwek, head of global market strategy per Natixis Investment Managers Solutions, è evidente che le materie prime stiano beneficiando di un ciclo inflazionistico. Per l’esperto, però, è difficile che esse possano continuare a crescere senza che ci sia un’inflazione di fondo elevata nel momento in cui ci sarà la ripresa della domanda. 

Dwek, quindi, non vede tanto spazio per una crescita ulteriore del prezzo del petrolio. Stando a questa prospettiva, quindi, è consigliabile non esporsi più di tanto sul greggio. La prudenza è quindi d’obbligo e per essere prudenti al massimo è consigliabile sempre fare pratica con un conto demo prima di investire soldi reali. Scegliendo ad esempio il broker eToro (leggi qui la recensione) avrai subito 100 mila euro per fare pratica senza rischi. 

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Azioni italiane da comprare con rally petrolio

Grazie al rialzo del prezzo del petrolio, i titoli legati al valore dell’oil hanno subito registrato un forte apprezzamento. Significativo è il fatto che sia ieri che oggi, il Ftse Mib è guidato da Saipem e Tenaris. Anche Eni ha tratto vantaggio dalla progressione dell’oro nero ma, come noto, il Cane a Sei Zampe tende a muoversi sempre più lentamente. 

Secondo il professional trader Davide Biocchi, il petrolio, dopo tanto tempo, è tornato a trarre beneficio dalla ripresa della domanda globale. 

Il fatto che il prezzo del greggio sia tornato a portarsi appresso titoli oil come Eni, Saipem e Tenaris (solo per restare su Borsa Italiana) dimostra che il rialzo ha finalmente basi più solide. Fino a poche settimane fa, infatti, il rally del petrolio (quando si verificava) condizionava in modo limitato le azioni oil.

Operativamente è possibile sfruttare il rally del prezzo del petrolio per investire in azioni Eni, Saipem e Tenaris. Se non vuoi comprare azioni in senso fisico ma punti solo a speculare sul titolo, puoi utilizzare il CFD Trading (qui il sito ufficiale eToro). 

Dal punto di vista grafico, Eni, in caso di salita oltre i 9,2 euro, potrebbe mettere nel mirino quota 9,9 euro. Un buon target per le azioni Saipem è invece 2,75 euro. Per finire nel caso di Tenaris, i prezzi potrebbero crescere fino a 8 euro. 

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