Ieri è stata diffusa una notizia potenzialmente positiva per Enel e per chi ha in portafogli azioni del colosso elettrico: la revisione al rialzo della politica dei dividendi. L’impatto non è però stato dei migliori visto che il titolo ha chiuso a 6,7 euro circa 10 centesimi in meno rispetto alla seduta di venerdì. Nessun andamento positivo neppure oggi con i prezzi di Enel che sono grossomodo sugli stessi livelli di ieri. Eppure, in linea di principio, il miglioramento della politica dei dividendi dovrebbe essere un catalizzatore positivo. Se il titolo non ha reagito come ci si poteva attendere è stato perchè, evidentemente, il mercato era già pronto a questa notizia.
Nessuna sorpresa per i trader, quindi. Ciò non significa che il rialzo dei dividendi Enel sia un aspetto secondario ai fini delle strategie operative. In realtà l’aumento della cedola per i prossimi esercizi, sarà un elemento di accresciuta visibilità nel lungo periodo per il titolo del colosso elettrico. Quello che vogliamo dire è che gli investitori tenderanno a premiare Enel nel corso del tempo per la decisione di aumentare il dividendo. Anche perchè ci sono alcuni elementi di tipo grafico che inducono a pensare che nel lungo periodo il peso delle azioni Enel nei portafogli sia destinato a salire. Rispetto ad un anno fa, infatti, le azioni dell’utility si sono deprezzate del 3 per cento mentre la prestazione mese su mese è negativa per l’8 per cento. Enel sembra quindi essere un titolo in ombra e la decisione di migliorare la remunerazione degli azionisti potrebbe ridargli visibilità. Una buona notizia non solo per chi compra azioni reali ma anche per chi preferisce fare trading con strumenti derivati come i CFD.
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Dividendo Enel 2025 a 0,46 euro
Dinanzi alla presentazione del piano strategico al 2027 molti trader potrebbero aver pensato che il rialzo del dividendo Enel riguardasse solo i prossimi esercizi. In realtà il cambia della dividend polity scatta immediatamente sull’esercizio in corso. La prima cedola ad essere incrementata sarà infatti quella relativa al 2024. Parliamo quindi di dividendo Enel 2025 che sarà pari a 0,46 euro per azione contro gli 0,43 euro staccati quest’anno a valere sull’esercizio 2023 in due tranche di pari importo (la prima come acconto a gennaio e la seconda a titolo di saldo a luglio).
L’aumento della cedola per azione è di 0,3 euro è una buona notizia per gli investitori e gli azionisti. Tuttavia, e ciò potrebbe spiegare la reazione fredda da parte del mercato di cui dicevamo prima, anche negli anni passati Enel aveva progressivamente aumentato la cedola. Se andiamo a dare un occhio allo storico dividendi Enel, infatti, tutto risulta essere molto chiaro.
Nel 2023, a valere sull’esercizio 2022, l’utility staccò un dividendo totale pari a 0,4 euro sempre articolato in due tranche di pari importo (0,2 euro di acconto e 0,2 di saldo). Ancora nel 2022, a valere sull’esercizio 2021, venne staccato un dividendo pari a 0,38 euro sempre in due tranche di pari importo (0,19 euro come acconto e 0,19 euro come saldo).
Insomma avrebbe destato scalpore se Enel non avesse portato il dividendo 0,46 euro piuttosto il fatto che abbia deciso di farlo.
Fin dove possono salire i prezzi di Enel? Doccia fredda da Goldman Sachs
Proprio oggi sulle prospettive delle azioni Enel si sono espressi gli analisti di Goldman Sachs. Gli esperti hanno confermato la valutazione al livello in essere ma hanno anche tagliato il prezzo obiettivo.
Vediamo quindi nel dettaglio. Per Goldman Sachs le azioni Enel restano da comprare (rating buy) ma il loro prezzo obiettivo è stato rivisto al ribasso a 9 euro contro i 6,7 euro dell’attuale valore. Nonostante il taglio del targer, il potenziale di upside delle azioni Enel resta interessante.
La decisione della banca d’affari Usa di procedere con la riduzione del prezzo obiettivo può essere un effetto dell’allineamento rispetto alle altre valutazioni. Sia la valutazione di HSBC che quella di Equita sono infatti un gradino più basso rispetto al giudizio di Goldman Sachs. Per entrambi il rating è buy ma HSBC vede il valore di Enel a 8,2 euro mentre Equita a 7,9 euro. Prima della riduzione il prezzo obiettivo di Goldaman Sachs era più alto, ora invece i 9 euro sono più vicini al prezzo obiettivo medio.
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