Già “googlato” oggi? In questo caso fareste parte della foltissima schiera di navigatori che ogni giorno cercano milioni e milioni di volte informazioni tramite il famoso motore di ricerca. Così famoso da ascendere nientemeno allo stato di verbo: Have you googled today?
Grazie alla sua superiore tecnologia l’impresa californiana fondata appena nel 1998 è l’indiscusso leader sul mercato dei motori di ricerca. Secondo un’indagine condotta da InsightExpress per conto di Standard & Poor’s il 48% degli utenti Internet negli USA ricorre a Google per effettuare ricerche online. Yahoo! (US9843321061) che segue al secondo posto è staccata di molto con una quota di mercato del 20%.
Le concorrenti non hanno però l’intenzione di rinunciare al lucrativo mercato dei motori di ricerca ed hanno ultimamente aumentato la pressione su Google.
A febbraio Yahoo! ha abbandonato la tecnologia di Google per utilizzare un proprio motore di ricerca in cui sono confluiti i sistemi delle controllate Inktomi, Overture e AltaVista. Secondo gli esperti il motore di ricerca di Yahoo! può competere in qualità assolutamente con quello di Google.
Microsoft (US5949181045) prepara l’offensiva e sta sviluppando un proprio motore di ricerca, da implementare nel suo nuovo sistema operativo Longhorn.
Google è pronta alla battaglia e per poter difendere la sua supremazia ha finalmente deciso di quotarsi in borsa. Lo scorso 29 aprile Google ha depositato presso la SEC (Securities and Exchange Commission) la domanda ufficiale per il suo collocamento. La società ha chiesto di essere quotata sia al Nasdaq sia al New York Stock Exchange.
Google non ha comunicato la data della sua IPO. È da supporre però che l’impresa sbarcherà in borsa al più tardi il prossimo autunno.
Nel prospetto di emissione si legge che Google vorrebbe raccogliere tramite il collocamento $2,718281828 miliardi. Questo numero corrisponde alla costante “e“, chiamata anche numero di Eulero, il logaritmo naturale. Che cosa vogliono dirci Larry Page e Sergey Brin, i due fondatori di Google, con questo numero? Probabilmente che l’impresa intende accumulare una somma pari alla costante “e” e che questa somma sarà naturalmente in dollari. Una bella trovata pubblicitaria che farà contenti non solo tutti gli amanti della matematica.
Sicuro è che Google reinvestirà gran parte del capitale raccolto con la IPO per rendere la vita difficile alla concorrenza. Per cercare di mantenere la sua leadership Google ha già annunciato di voler raddoppiare quest’anno a $250 milioni gli investimenti. Google deve soprattutto divenire meno dipendente dalla pubblicità con la quale nel 2003 ha generato il 95% dei ricavi. A confronto solo il 74% delle entrate di Yahoo! sono derivate lo scorso anno dal mercato pubblicitario. Secondo gli analisti di Standard & Poor’s proprio l’espansione in altri settori del business online potrebbe però comportare dei rischi per il futuro. Google dovrebbe avere delle forti difficoltà ad affermarsi sul mercato di altri servizi Internet che sono già da tempo nelle mani di agguerrite concorrenti.
Google deve inoltre cercare di forzare la sua espansione internazionale. Lo scorso anno solo il 26% dei ricavi sono stati generati al di fuori degli Stati Uniti. Google è già divenuta attiva in questa direzione e due settimane fa ha acquistato per esempio una partecipazione di minoranza in Baidu.com, uno tra i principali motori di ricerca in lingua cinese. Gli osservatori del settore stimano che a medio termine le due imprese stringeranno una partnership oppure che Google rileverà l’intera compagnia cinese. Yahoo! intanto ha prontamente risposto ed ha presentato la scorsa settimana Yisou il suo motore di ricerca per la Cina, un mercato in rapida crescita e strategicamente di grande rilievo per i giganti di Internet.
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