Wall Street – Sotto la lente: I titoli della radio satellitare

Un laptop mostra un grafico

Pensate di viaggiare per dieci ore e non dover mai cambiare la sintonia della vostra radio oppure pensate di poter sentire la vostra musica preferita ad una qualità comparabile a quella del CD. Bene, benvenuti nel mondo delle radio via satellite.
Un mercato in Italia ancora sconosciuto (se non per il fatto che alcune stazioni su FM trasmettono anche sui canali offerti da Sky) ma che negli USA sta prendendo rapidamente piede con qualche milione di utenti già abbonati ai servizi disponibili.

Come funziona allora il marchingegno negli USA?

Non in maniera differente da quanto accade per la TV via satellite; basta comprare un apparecchio ricevente in una delle maggiori catene di elettronica e sottoscrivere un abbonamento ad uno dei due providers attualmente disponibili: XM Satellite (US9837591018) o Sirius Satellite Radio (US82966U1034). Le due società offrono un palinsesto di radio e programmi dedicati per genere musicale o per argomento, naturalmente senza pubblicità .

Da società “cash burners” cioè società cronicamente in perdita e bisognose di continue iniezioni di fondi, queste due compagnie hanno fatto rapidamente passi da gigante in pochi anni attraverso accordi strategici con le maggiori case automobilistiche, le quali offrono l’apparecchio ricevente come optional o, addirittura, come accessorio integrato nell’autovettura. Dalla BMW (DE0005190003) alla Mazda (JP3868400007), dalla General Motors (US3704421052) alla Ford (US3453708600), ormai tutte le principali case produttrici hanno la radio satellitare come uno dei possibili gadgets da offrire ai propri clienti.
Non contenti, sia XM Satellite che Sirius hanno quindi lanciato l’anno scorso il ricevente per le abitazioni dove, a fronte di un piccolo sovrapprezzo ( solo per chi ha già l’apparecchio in auto) si può ascoltare il bouquet di programmi offerti anche dal proprio salone di casa.
Gli esperti sono concordi nel valutare questo mercato come uno tra i più interessanti negli anni a venire anche se non mancano dubbi circa la reale possibilità di raggiungere e conquistare il grande pubblico visto che la radio è sempre stata vista come qualcosa di libero e gratis. Ma la storia della televisione e anche di Internet hanno insegnato qualcosa e molte delle perplessità vengono sottaciute per timore di incorrere in una, per alcuni versi ennesima, brutta figura.

È di pochi giorni fa un annuncio che ha in qualche modo sconvolto il mercato ed ha fatto accendere le luci sul settore, dopo un anno nel quale le ombre avevano sovrastato l’aurea di “nuova frontiera” che regnava sul mercato. La Sirius, dopo aver messo a segno l’anno scorso un colpo di primo livello, la trasmissione in esclusiva delle partite della NFL via radio, ha annunciato di aver chiuso un contratto quinquennale con il famoso (e per certi versi famigerato) Howard Stern, forse il polemista ed intrattenitore via radio più conosciuto degli USA, il quale ha abbandonato il gruppo Viacom (US9255243084) per una cifra che si dice sia pari almeno a $500 milioni. Con questo accordo Sirius si pone come il potenziale canale preferito del pubblico giovane che rappresenta per molti versi il primo target di riferimento del settore.

Le reazioni del mercato sono state a dir poco entusiastiche; da una quotazione intorno ai $3 le azioni di Sirius in un solo giorno sono schizzate in alto fino a superare i $4 (massimo degli ultimi tre anni) e sembra che la tendenza non accenni a cambiare.
La concorrente diretta, la XM Satellite, ha accusato il colpo ma è rimasta ferma sulle sue posizioni ed i suoi prezzi, che oscillano intorno ai $25-30 per azione, forti della loro maggior esperienza sul mercato ed anche dei bilanci più solidi della rivale Sirius.
E’ da sottolineare che nessuna delle due società fa registrare ancora un utile e che il break even è ancora di là da venire.
Perché tutto questo movimento allora e perché, soprattutto, l’interesse sul settore? Molto semplice, il problema fondamentale qui è che non si tratta di strapparsi clienti l’uno dall’altro ma conquistare un mercato ancora inesplorato, un mercato che potenzialmente è aperto a tutto il mondo con investimenti fissi elevati in partenza, ma che godono di economie di scala straordinarie.

Il tema, in sostanza, è capire se il mercato rimarrà confinato ai due players attualmente esistenti o se le stazioni radio tradizionali e le grandi majors saranno costrette a correre ai ripari. Se questo dovesse accadere o, ancora meglio, se non dovesse accadere ed il mercato dovesse continuare a crescere, i tempi futuri per XM Satellite e Sirius saranno molto rosei.
I primi appuntamenti fondamentali saranno quindi le prossime trimestrali delle due società dove molti nodi verranno al pettine. Se ambedue, ma soprattutto Sirius, sapranno dimostrare di essere sempre in strada per il raggiungimento del pareggio a fronte di un aumento degli abbonati, si aprono degli scenari tutti da esplorare e, tra le due, chi potrebbe stupire con quotazioni sempre più crescenti è, a nostro avviso, sicuramente Sirius.
Dopo il balzo di ieri Sirius vola anche oggi: +5,8% a $4,09. Il titolo è al momento il più scambiato al Nasdaq.

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