Steve Jobs ha confermato ieri in occasione del MacWorld di San Francisco che Apple (US0378331005) lancerà prossimamente sul mercato una versione economica dei suoi prodotti più famosi: il computer Macintosh e il lettore di musica digitale iPod. Il cosìddetto Mac Mini costerà meno di $500 e sarà disponibile negli Stati Uniti a partire dal 22 gennaio e a livello mondiale a partire dal 29 gennaio. L”’iPod “per tutti” su memoria flash si chiama invece Shuffle ed è subito disponibile sul mercato americano. La versione da 512 Megabyte costa appena $99, quella da 1 Gigabyte $149. Il nuovo prodotto è ancora più piccolo e leggero del classico iPod, è privo di disco rigido e di display ma ha la funzionalità “shuffle” che permette agli utenti di ascoltare la propria musica in molti modi diversi. L’impresa di Cupertino abbandona quindi la sua strategia tradizionale e punta ad una diffusione dei suoi prodotti sul mercato di massa. Bisogna ora attendere se il cambio di strategia porterà in futuro a dei buoni risultati. Apple comunicherà oggi intanto i suoi dati di bilancio relativi al primo trimestre del suo esercizio fiscale 2005. I risultati sono molto attesi visto il successo commerciale dell’impresa e la performance del titolo degli ultimi tempi. Secondo le stime medie degli analisti il fatturato dovrebbe essere cresciuto di circa il 55% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno a $3,15 miliardi mentre l’utile per azione dovrebbe aver registrato un aumento di più del 200% a $0,48. Le attese sono però in effetti ancora più alte e il mercato è convinto che Apple potrà battere nettamente queste stime. Questa circostanza rende d’altra parte più facili possibili delusioni. Già ieri il titolo è caduto sensibilmente sotto pressione dopo che l’impresa della mela ha annunciato di aver venduto lo scorso trimestre 4,5 milioni di iPod. Alcuni esperti avevano atteso, in virtù del boom del prodotto durante il periodo natalizio, vendite di ben 5 milioni di unità . Inoltre mentre alcuni analisti continuano ad essere bullish su Apple (vedi tra l’altro: Nasdaq: Analisti pazzi per Apple) sono aumentati ultimamente tra gli esperti coloro che criticano l’alta valutazione del titolo (vedi: Apple: Smith Barney raccomanda prudenza e Apple incassa un altro downgrade, il titolo affonda).
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