Baidu, l’impresa del più utilizzato motore di ricerca in lingua cinese, si prepara a sbarcare al Nasdaq. Baidu intende raccogliere attraverso la sua IPO $80 milioni. Del collocamento si occuperanno le banche d’affari Goldman Sachs, Credit Suisse e Piper Jaffray. Dopo il clamoroso successo della IPO di Google (US38259P5089) gli osservatori del settore credono che anche il titolo di Baidu verrà accolto molto positivamente dagli investitori. Baidu viene considerata “la Google cinese”. Lo scorso anno la stessa Google ha acquistato una partecipazione del 2,6% in Baidu. Durante gli ultimi mesi le voci di stampa hanno speculato più volte su un aumento di questa partecipazione da parte dell’impresa californiana. Secondo quanto si apprende da una nota della SEC (Securities and Exchange Commission) Baidu afferma di essere per numero di visitatori il secondo sito online in Cina – il primo è Sina (KYG814771047) – e il sesto al mondo. Baidu, che ha fatto richiesta di essere quotata al Nasdaq con il ticker BIDU, potrebbe venir valutata dai $400 ai $700 milioni. Baidu presenta dei margini di crescita esplosivi. I ricavi sono cresciuti lo scorso anno rispetto al 2003 di più del 200% a $13,4 milioni. Dopo aver presentato nel 2003 perdite di $1,07 milioni Baidu ha guadagnato nel 2004 $1,45 milioni. Per quest’anno l’impresa attende ricavi di almeno $30 milioni ed un utile netto di circa $5 milioni. Baidu è ancora una piccola impresa ma dispone di una solida posizione finanziaria e di brillanti prospettive. L’impresa è leader di uno dei mercati a più alti margini di crescita in un paese come la Cina. Secondo la società di ricerca iResearch il numero degli utenti Internet in Cina dovrebbe crescere dai 115 milioni attesi per quest’anno a 187 milioni nel 2007. Il volume d’affari del comparto dei motori di ricerca dovrebbe quadruplicare dai $50 milioni del 2004 a $200 milioni nel 2006. Baidu dispone al momento di una quota di mercato di circa il 30%. I rischi per il futuro di Baidu consistono in un possibile aumento della concorrenza soprattutto da parte dei colossi americani Google e Yahoo! (US9843321061). Quest’ultima ha sborsato alla fine del 2003 $120 milioni per rilevare 3721.com, il numero due del settore in Cina. Secondo gli esperti del comparto anche Google dovrebbe presto decidere se rilevare Baidu o seguire una propria strada sul mercato dei motori di ricerca del paese asiatico.
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