Anche la scorsa settimana i mercati azionari statunitensi hanno registrato una performance negativa. Il Dow Jones ha perso l’1,5%, l’S&P 500 l’1,2% e il Nasdaq Composite lo 0,7%. Ancora una volta è stato il prezzo del petrolio ha pesare sui listini. Il future sul Crude ha raggiunto giovedì un nuovo record storico a $68 al barile. I timori del mercato sull’impatto degli alti prezzi dell’energia sull’economia sono stati confermati in parte venerdì dal dato definitivo dell’Università del Michigan sulla fiducia dei consumatori ad agosto che è risultato essere, a sorpresa, inferiore alle attese.
Il calendario macroenomico di questa settimana è particolarmente ricco. I molti dati dei prossimi giorni forniranno agli investitori delle importanti indicazioni per poter valutare ulteriormente gli effetti del forte aumento del prezzo del petrolio sulla crescita dell’economia statunitense.
Martedì è in programma il dato del Conference Board sulla fiducia dei consumatori ad agosto. Gli economisti attendono in media un leggero calo a 102 punti rispetto a luglio. Sempre per martedì è atteso il dato sugli ordinativi all’industria (factory orders) nel mese di luglio.
Mercoledì il Dipartimento del Commercio comunicherà il dato sul PIL degli USA nel secondo trimestre. Gli economisti prevedono in media una crescita del 3,4%.
Giovedì sono in programma il dato sulle spese per le costruzioni (construction spending), il dato sui redditi (personal income) e quello sulle spese per consumi (personal spending). Per giovedì è atteso inoltre anche l’indice ISM manifatturiero. Gli esperti prevedono per agosto un leggero aumento dell’indice rispetto a luglio da 56,6 a 57 punti.
Venerdì infine l’appuntamento più importante della settimana con la pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro. Gli economisti stimano che ad agosto siano stati creati nel settore non agricolo (non farm payrolls) negli USA circa 194000 nuovi posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione (unemployment rate) dovrebbe essere rimasto stabile al 5%.
Sul fronte societario anche questa settimana non sono attese trimestrali di imprese di peso che potrebbero influenzare il mercato.
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