La scorsa settimana i principali indici di borsa americani hanno registrato un’ottima performance. Il Dow Jones ha guadagnato il 2,2%, l’S&P 500 l’1,9% e il Nasdaq Composite l’1,6%. Era dal giugno 2001 che l’S&P 500 non metteva a segno dei simili guadagni in un’ottava. I mercati azionari statunitensi hanno beneficiato soprattutto del calo del prezzo del petrolio. Il future sul Crude con scadenza ottobre ha perso rispetto alla settimana precedente più del 5%.
Questa settimana è in programma una serie di dati macroeconomici molto importanti. Molto attesi sono in particolare i dati sull’inflazione ad agosto. Gli investitori temono delle sorprese negative a causa del volo dei prezzi dell’energia dello scorso mese. I dati sull’inflazione sono come sempre di grande rilievo per poter cercare di prevedere i prossimi passi della Fed. Dopo la catastrofe di Katrina il mercato spera in almeno una pausa di riflessione da parte di Greenspan. Se i dati sull’inflazione dovessero deludere le attese queste speranze diminuirebbero e i mercati dovrebbero reagire negativamente. Domani il Dipartimento del Lavoro comunicherà l’indice dei prezzi alla produzione di agosto (PPI, Producer Price Index). Gli economisti attendono in media una crescita dello 0,8%. Il core PPI, l’indice depurato dalle più volatili variazioni dei prezzi di cibo ed energia, dovrebbe essere invece cresciuto dello 0,2% dopo un incremento dello 0,4% a luglio. L’altro dato sull’inflazione, l’indice dei prezzi al consumo (CPI, Consumer Price Index), è atteso per giovedì. Le stime sono di un aumento dello 0,5%. Il core CPI dovrebbe aver registrato invece una crescita dello 0,2%. Tra gli altri dati macroeconomici segnaliamo per mercoledì il dato sulle vendite al dettaglio di agosto (Retail Sales), un indicatore rilevante per poter valutare l’andamento del consumo negli USA. Gli economisti attendono un calo dello 0,8% dopo il balzo dell’1,8% registrato a luglio. Giovedì verranno pubblicati il NY Empire State Index e il Philadelphia Fed, due importanti indicatori per il settore manifatturiero. Venerdì infine è atteso il dato preliminare sulla fiducia dei consumatori a settembre dell’Università del Michigan. Gli economisti attendono un calo dagli 89,1 punti di agosto a 85 punti. A luglio il dato aveva raggiunto ancora 96,5 punti.
Per quanto riguarda il fronte societario è probabile che a causa dell’aumento dei costi per l’energia delle ultime settimane e delle conseguenze dell’uragano Katrina alcune imprese taglino questa settimana le loro stime sul corrente trimestre. Per giovedì segnaliamo la trimestrale di Adobe (US00724F1012) e quella di Bear Stearns (US0739021089).
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