La scorsa settimana i timori legati ad un aumento dell’inflazione hanno messo sotto pressione i mercati azionari statunitensi. Il Dow Jones ha perso il 2,6%, l’S&P 500 il 2,7% e il Nasdaq Composite il 2,8%. L’allarme inflazione è stato acceso da Richard Fisher, Presidente della Federal Reserve di Dallas, che ha dichiarato che il dato sull’aumento dei prezzi ha quasi raggiunto il livello massimo tollerato dalla Banca Centrale Americana. Gli investitori attendono perciò con tensione il rapporto della Federal Reserve (Fed minutes) sulla sua ultima riunione dello scorso 20 settembre che sarà presentato domani e il discorso di Alan Greenspan di mercoledì alla Georgetown University. Se il rapporto della Fed o Greenspan dovessero in qualche modo indicare che l’inflazione sta salendo negli USA più del dovuto allora i mercati azionari potrebbero registrare delle forti perdite. Se i timori relativi all’inflazione sono veramente fondati lo si saprà comunque al più tardi venerdì quando il Dipartimento del Lavoro comunicherà l’indice dei prezzi al consumo a settembre (CPI, Consumer Price Index). Le stime medie degli economisti sono di aumento dello 0,9%, che rappresenterebbe il più forte incremento mensile dell’indice dal 1990. Alcuni esperti sono però ancora più pessimisti ed attendono un balzo di ben l’1,5%. Il core CPI, l’indice depurato dalle più volatili variazioni dei prezzi di cibo ed energia, dovrebbe essere invece cresciuto di un moderato 0,2% dopo un incremento dello 0,1% ad agosto. Sempre venerdì verranno comunicati due altri importanti indicatori dello stato di salute dell’economia americana: il dato sulle vendite al dettaglio a (Retail Sales) e l’indice preliminare sulla fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan. Per quanto riguarda le vendite al dettaglio a settembre le previsioni sono di aumento dello 0,7% dopo il calo del 2,1% registrato ad agosto. L’indice della fiducia dei consumatori ad ottobre dovrebbe essere aumentato leggermente rispetto a settembre da 76,9 a 80 punti.
Sul fronte societario inizia oggi con la trimestrale di Alcoa (US0138171014), come di tradizione, la nuova “earnings season”. La carrellata di dati delle prossime settimane mostrerà se la devastazione degli uragani e gli alti prezzi dell’energia hanno pesato – come temuto da molti investitori ed analisti – sulla crescita delle imprese americane. Proprio Alcoa ha lanciato per questi motivi due settimane fa un profit warning. Per domani sono attese le trimestrali dei giganti high-tech AMD (US0079031078) ed Apple (US0378331005), mentre venerdì annuncerà i suoi dati di bilancio il colosso General Electric (US3696041033).Qui sotto un calendario con le principali trimestrali in programma questa settimana:
Lunedì 10 ottobre
Alcoa (US0138171014) Genentech (US3687104063) Infosys (US4567881085) Martedì 11 ottobre
AMD (US0079031078) Apple (US0378331005) Mercoledì 12 ottobre
Apollo (US0376041051) Harley-Davidson (US4128221086) Lam Research (US5128071082) Monsanto (US61166W1018) Giovedì 13 ottobre
Fairchild Semiconductor (US3037261035) Venerdì 14 ottobre
Boston Scientific (US1011371077) General Electric (US3696041033) Knight Ridder (US4990401030) UnitedHealth (US91324P1021)
Seguici su Telegram
Rimani aggiornato con guide e iniziative esclusive per gli iscritti!