Mercati USA: Cosa attendersi questa settimana

Un laptop mostra un grafico

La scorsa settimana i mercati azionari statunitensi hanno continuato a consolidare i forti guadagni registrati nel mese di novembre. Il Dow Jones ha perso lo 0,9%, l’S&P 500 lo 0,5% e il Nasdaq Composite lo 0,7%. Un fattore che ha pesato la scorsa ottava sul sentiment degli investitori è stato il nuovo aumento del prezzo del petrolio. Il calo delle temperature nel nord-est degli USA ha riacceso i timori su un possibile squilibrio tra la domanda ed l’offerta. Il future sul Crude ha superato per la prima volta dallo scorso 9 novembre l’importante soglia psicologica dei $60 al barile. Mercoledì i dati sulle scorte di greggio hanno potuto però rassicurare il mercato segnalando che le raffinerie hanno abbastanza riserve a disposizione per soddisfare la domanda di gasolio da riscaldamento. Il prezzo dell’oro nero è risceso in seguito al di sotto dei $60 al barile ed ha chiuso venerdì praticamente invariato rispetto alla settimana precedente. Molti investitori hanno preferito restare al di fuori del mercato la scorsa settimana in attesa della nuova riunione del FOMC (Federal Open Market Committee) in programma per domani. Gli economisti danno per scontato un nuovo aumento del tasso d’interesse di un quarto di punto al 4,25%. L’attenzione sarà concentrata perciò come durante gli scorsi mesi soprattutto sulle spiegazioni del FOMC che accompagneranno il nuovo aumento dei tassi. Secondo alcuni esperti questa volta il FOMC potrebbe cambiare il suo commento ed indicare che la stretta monetaria potrebbe presto finire. In questo caso i mercati azionari dovrebbero reagire molto positivamente. La maggior parte degli economisti crede però che il FOMC non darà delle nuove indicazioni sulla sua politica monetaria rispetto agli scorsi mesi, almeno fino alla fine del mandato di Alan Greespan. Ricordiamo che Greenspan verrà sostituito alla guida della Fed da Ben Bernanke dal prossimo 1 febbraio.
Oltre alla riunione del FOMC verranno comunicati nei prossimi giorni degli importanti dati macroeconomici che potrebbero influenzare notevolmente l’andamento del mercato. Per domani è atteso l’annuncio del dato sulle vendite al dettaglio a novembre (Retail Sales). Le previsioni sono di un aumento dello 0,4%. Ad ottobre le vendite al dettaglio avevano registrato un calo dello 0,1%.
Mercoledì è in programma il dato sulla bilancia commerciale (Trade Balance). Secondo le stime degli economisti il deficit commerciale degli USA dovrebbe essere diminuito ad ottobre dai $66,1 miliardi di settembre a $63 miliardi. Mercoledì sono attesi anche i dati sui prezzi alle importazioni ed esportazioni (Import and Export Prices). I prezzi alle importazioni dovrebbero essere scesi a novembre dello 0,6% in virtù del calo delle quotazioni del petrolio.
Giovedì il Dipartimento del Lavoro comunicherà uno dei dati chiave per poter valutare l’andamento dell’inflazione negli USA: l’indice dei prezzi al consumo (CPI, Consumer Price Index). Il CPI dovrebbe aver registrato a novembre un calo dello 0,4%. Il core CPI, l’indice depurato dalle più volatili variazioni dei prezzi di cibo ed energia, dovrebbe essere cresciuto invece, come ad ottobre, dello 0,2%. Giovedì è in programma anche l’annuncio del dato sulla produzione industriale (Industrial Production) e del dato sull’utilizzazione della capacità produttiva (Capacity Utilization). La produzione industriale dovrebbe essere aumentata a novembre dello 0,4% mentre l’utilizzazione della capacità produttiva dovrebbe essere rimasta stabile al 79,5%. Sempre giovedì è attesa infine la comunicazione del NY Empire State Index e del Philadelphia Fed. Secondo gli economisti i due indici dovrebbero confermare che il settore manifatturiero statunitense continua a godere di una buona salute. Il NY Empire State Index dovrebbe essere sceso dai 22,8 punti di novembre a 18,4 punti. Il Philadelphia Fed invece dovrebbe essere cresciuto dagli 11,5 punti di novembre a 14 punti.
Sul fronte societario l’appuntamento più importante della settimana è sicuramente la trimestrale di Oracle (US68389X1054). Il secondo produttore al mondo di software comunicherà i suoi dati di bilancio giovedì dopo la chiusura delle contrattazioni al Nasdaq. Sempre giovedì sono attese le trimestrali di Adobe (US00724F1012), Apollo (US0376041051) e delle due case d’investimento Bear Stearns (US0739021089) e Goldman Sachs (US38141G1040). Già domani presenterà la sua trimestrale un’altra importante banca d’affari: Lehman Brothers (US5249081002).

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