Oracle (US68389X1054) ha presentato ieri dopo la chiusura delle contrattazioni a Wall Street una trimestrale che ha deluso le attese degli investitori. Nel suo secondo trimestre fiscale terminato lo scorso 30 novembre il colosso del software ha fatturato $3,29 miliardi, il 19% in più rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio. A settembre Oracle aveva indicato però di attendere per il trimestre ricavi di $3,37-3,46 miliardi. Il dato è risultato essere inoltre anche inferiore alle stime degli analisti che avevano previsto in media ricavi di $3,41 miliardi. L’utile per azione è sceso del 2% a $0,15. Senza tenere conto degli oneri straordinari l’utile per azione ha ammontato a $0,19 ed ha corrisposto esattamente alle previsioni degli analisti. Tutto sommato non si è trattato affatto di un trimestre negativo per Oracle. L’impresa non riesce però già da alcuni trimestri a dimostrare di essere in grado di poter raggiungere i suoi ambiziosi obiettivi di crescita. Anche le stime sul trimestre in corso non hanno potuto convincere gli investitori. Oracle prevede un fatturato di $3,4-3,5 miliardi ed un utile per azione prima degli oneri straordinari di $0,19. Gli analisti avevano previsto finora un fatturato di $3,5 miliardi ed un utile per azione di $0,20.
Nel dopo-borsa il titolo ha perso il 2,8% a $12,47.
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