I mercati azionari statunitensi hanno chiuso il 2005 negativamente. Il Dow Jones ha perso durante l’ultima settimana dell’anno l’1,5%, l’S&P 500 l’1,6% e il Nasdaq Composite il 2%. A causa delle perdite registrate la scorsa settimana il Dow Jones ha chiuso per la prima volta dal 2002 un intero anno borsistico in territorio negativo. L’indice delle principali blue chips americane ha perso nel 2005 lo 0,6%. L’S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno guadagnato invece rispettivamente il 3% e l’1,4%.
Sulla performance dei mercati azionari americani hanno pesato la scorsa settima i timori legati all’inversione della curva dei rendimenti obbligazionari. Martedì scorso i buoni del Tesoro USA a breve termine hanno presentato per la prima volta dal dicembre 2000 dei rendimenti superiori a quelli a lungo termine: i titoli decennali hanno chiuso con rendimenti del 4,34% mentre i bond a due anni hanno chiuso con rendimenti del 4,35%. In passato il fenomeno ha spesso anticipato un rallentamento dell’economia americana. L’inversione della curva dei rendimenti indica infatti che l’accesso al credito potrebbe diventare più difficile e che quindi gli investimenti da parte delle imprese e dei consumatori potrebbero calare. Se si inverte la curva dei rendimenti molti investitori escono inoltre dal mercato azionario perchè maggiormente attirati da un investimento più sicuro nel breve termine. D’altra parte l’inversione della curva non è certamente una legge ferrea. La differenza tra i rendimenti ha dovuto raggiungere in passato i due punti percentuali prima che si verificasse una recessione. Secondo la maggior parte degli analisti il movimento della scorsa settimana non sarebbe da sopravvalutare a causa dell’assenza di notizie e dei bassi volumi sui mercati. Ci sono stati però anche dei commenti molto pessimistici. Merrill Lynch, per esempio, ha indicato che negli ultimi trent’anni la curva ha invertito cinque volte su otto periodi di stretta monetaria da parte della Fed. Un anno dopo si è sempre verificata una recessione dell’economia americana. La curva dei rendimenti resterà per questi motivi anche questa settimana sicuramente sotto i riflettori degli investitori.
Sul fronte macroeconomico oggi sono attesi l’annuncio del dato sulle spese per le costruzioni (Construction Spending) e dell’indice ISM manifatturiero. Le spese per le costruzioni dovrebbero essere aumentate a novembre dello 0,7%. Per quanto riguarda l’ISM manifatturiero, uno dei principali indicatori per poter valutare la salute dell’economia americana, le previsioni degli economisti sono di un leggero calo dai 58,1 punti di novembre a 57 punti a dicembre. Sempre per oggi segnaliamo il rapporto della Federal Reserve (Fed minutes) sulla sua riunione dello scorso 13 dicembre, l’ultimo prima che Ben Bernanke prenda il posto di Alan Greenspan alla guida della Banca Centrale Americana.
Per domani è previsto l’annuncio degli ordinativi all’industria (Factory Orders), un altro rilevante dato per poter valutare se nel prossimo futuro l’economia subirà delle flessioni o meno. Le previsioni sono di un aumento nel mese di novembre dell’1,9%.
Giovedì oltre al consueto rapporto settimanale sulle richieste di sussidi alla disoccupazione (Jobless Claims) verrà comunicato l’indice ISM non-manifatturiero. Le attese degli economisti sono di un lieve aumento a dicembre a 59 punti dai 58,5 punti di novembre.
Venerdì è atteso l’appuntamento macroenomico più importante della settimana: l’annuncio dei dati sul mercato del lavoro a dicembre. Secondo le stime gli economisti lo scorso mese dovrebbero essere stati creati nel settore non agricolo (Nonfarm Payrolls) negli USA 200000 nuovi posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione (Unemployment Rate) dovrebbe essere rimasto stabile al 5%. Se i dati dovessero risultare essere molto positivi e superare le attese allora i mercati azionari potrebbero reagire negativamente. I timori che la Fed possa alzare i tassi d’interesse più a lungo del previsto dovrebbero infatti aumentare. Tra gli altri appuntamenti che potrebbero influenzare il mercato segnaliamo per domani il dato sulle vendite di autoveicoli negli USA a dicembre. In settimana inoltre anche le maggiori imprese statunitensi della distribuzione comunicheranno i risultati sulle loro vendite dello scorso mese.
Sul fronte societario sono attese questa settimana una manciata di trimestrali prima che lunedì prossimo parta ufficialmente la nuova “earnings season” con i risultati di Alcoa (US0138171014). Oggi annuncerà i suoi dati di bilancio Walgreen (US9314221097), prima catena americana di drugstore. Per domani segnaliamo la trimestrale di Monsanto (US61166W1018), leader mondiale nel settore delle sementi, degli agrofarmaci e delle biotecnologie vegetali. Giovedì infine annunceranno i loro risultati di bilancio il colosso dell’IT Accenture (BMG1150G1116) e Constellation Brands (US21036P1084), una delle principali imprese americane delle bevande alcoliche.
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