La scorsa settimana i principali indici azionari statunitensi hanno registrato una performance contrastata. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,5%, l’S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno perso invece rispettivamente lo 0,4% e l’1,8%. I titoli high-tech hanno sofferto in particolare a causa del deludente update di metà trimestre di Texas Instruments (US8825081040) e delle ulteriori perdite registrate da Google (US38259P5089), vedi a proposito: Texas Instruments: Il nuovo outlook non convince, male il titolo e Google: Quinta seduta di fila in ribasso. Sui listini hanno pesato in generale le preoccupazioni sull’aumento dei tassi d’interesse dopo che alcuni dati macroeconomici hanno indicato che l’economia americana continua a trovarsi in buona salute. Per questo motivo la scorsa settimana i Treasury USA a dieci anni hanno toccato i loro massimi livelli da quasi dieci anni.
La settimana borsistica che si apre oggi potrebbe essere molto volatile a Wall Street. Nei prossimi giorni è attesa infatti una pioggia di importanti dati macroeconomici. A seconda delle indicazioni che arriveranno sullo stato dell’economia e sull’andamento dell’inflazione gli investitori dovrebbero reagire piuttosto nervosamente.
Per domani è atteso l’annuncio del dato di febbraio sulle vendite al dettaglio (Retail Sales). Le stime sono di un calo dello 0,7%. Sempre domani verranno comunicati il dato di gennaio sulle scorte di magazzino delle imprese (Business inventories) e il dato sui conti correnti (Current Account) degli USA nel quarto trimestre. Secondo le stime degli economisti il disavanzo del Current Account dovrebbe essere cresciuto lo scorso trimestre a più di $218 miliari. Per questo motivo il dollaro potrebbe cadere domani sotto pressione mentre i tassi d’interesse potrebbero salire.
Per mercoledì segnaliamo i dati sui prezzi alle importazioni ed esportazioni (Import and Export Prices), il NY Empire State Index e il Beige Book della Fed.
Giovedì il Dipartimento del Lavoro comunicherà il dato più atteso della settimana: l’indice dei prezzi al consumo (CPI, Consumer Price Index). Dopo essere aumentato dello 0,7% a gennaio il CPI dovrebbe aver registrato a febbraio una crescita di solo lo 0,1%. Il core CPI, l’indice depurato dalle più volatili variazioni dei prezzi di cibo ed energia, dovrebbe essere cresciuto, come a gennaio, dello 0,2%. Se il core CPI, un indicatore molto importante per poter valutare l’andamento dell’inflazione negli USA, dovesse risultare essere superiore alle attese allora i mercati azionari dovrebbero reagire negativamente. Sempre giovedì sono in programma l’annuncio del dato sulle costruzioni di nuove case (Housing Stars) e del Philadelphia Fed, uno dei principali indicatori del settore manifatturiero. Il Philadelphia Fed dovrebbe essere calato dai 15,4 punti di febbraio a 12,6 punti.
Venerdì verranno comunicati il dato sulla produzione industriale (Industrial Production), il dato sull’utilizzazione della capacità produttiva (Capacity Utilization) e l’indice preliminare sulla fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan. Per quanto riguarda quest’ultimo dato le previsioni sono di un aumento a marzo a 89,5 punti.
Sul fronte societario l’attenzione degli investitori continuerà a concentrarsi sulle operazioni di M&A (Merger & Acquisition). Venerdì scorso si è appreso che il Nasdaq (US6311031081) ha presentato un’offerta informale per il London Stock Exchange (GB0009529859), la Borsa di Londra (vedi: Il Nasdaq vuole rilevare la Borsa di Londra). Secondo quanto riportato da alcune voci di stampa durante il fine settimana anche il NYSE Group(US62949W1036) starebbe studiando un’Opa sul LSE. Il NYSE ha fatto il suo debutto in borsa dopo 213 anni di storia appena mercoledì scorso (vedi: Wall Street: Oggi debutta in borsa il NYSE). Sempre secondo alcuni rumors corsi durante il week end Verizon Communications (US92343V1044) potrebbe fare presto un’offerta per la partecipazione di Vodafone (GB0007192106) in Verizon Wireless. Dopo la mega fusione tra AT&T (US00206R1023) e BellSouth (US0798601029) Verizon si trova sotto pressione più che mai e vorrebbe ora accelerare i tempi per prendere il pieno controllo della sua unità della telefonia mobile. Nei prossimi giorni sono attese infine le trimestrali di Goldman Sachs (US38141G1040), di Lehman Brothers (US5249081002) e di Bear Stearns (US0739021089). Le trimestrali del settore del brokeraggio anticipano come d’abitudine la stagione degli utili. I risultati delle tre banche d’affari ci daranno delle prime indicazioni sulla prossima “earnings season” che partirà tra circa tre settimane.
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