Come era da prevedere la scorsa settimana borsistica a Wall Street è stata piuttosto tranquilla a causa della festività del Thanksgiving. I principali indici azionari statunitensi hanno registrato una performance contrastata. Il Dow Jones ha perso lo 0,5%, l’S&P 500 è rimasto invariato ed il Nasdaq Composite ha guadagnato lo 0,6%. I listini sono stati frenati soprattutto dalla debolezza del dollaro rispetto alle altre principali valute. Venerdì scorso l’euro ha sfondato per la prima volta dall’aprile del 2005 quota 1,30 dollari. Il calo delle quotazioni del biglietto verde è stato dovuto in gran parte ai nuovi timori relativi ad un possibile eccessivo rallentamento dell’economia statunitense. Mercoledì scorso l’Università del Michigan ha comunicato che il suo indice sulla fiducia dei consumatori è sceso a novembre rispetto ad ottobre da 93,6 a 92,1 punti. Le previsioni del mercato erano di 93 punti. Sempre mercoledì inoltre il Dipartimento del Lavoro ha annunciato che i sussidi alla disoccupazione sono aumentati nella settimana conclusasi il 18 novembre a 321.000 unità. Gli economisti avevano atteso solo un leggero aumento da 309.000 a 310.000 unità. I molti dati macroeconomici in programma questa settimana dovrebbero dare agli investitori delle più chiare indicazioni sul reale stato di salute dell’economia statunitense. Le quotazioni del dollaro e dell’oro dovrebbero restare sotto i riflettori dopo i loro importanti movimenti delle scorse sedute. Di grande importanza saranno già oggi le indicazioni che le imprese del settore della distribuzione forniranno sull’andamento delle loro vendite durante il fine settimana di Thanksgiving. I consumi restano il motore dell’economia USA. Per questo motivo un fine settimana di Thanksgiving di successo per il settore della distribuzione ha fatto scattare spesso in passato un rally di fine anno delle borse americane. Domani è atteso un altro rilevante indicatore per l’andamento del consumo negli Stati Uniti: il dato di novembre sulla fiducia dei consumatori del Conference Board. Le previsioni sono di un aumento dai 105,4 punti di ottobre a 106,5 punti. Se il dato dovesse superare le attese allora Wall Street dovrebbe reagire positivamente. Sempre domani sono in programma i dati di ottobre sulle vendite di case esistenti (Existing Home Sales) e sugli ordini di beni durevoli (Durable Goods Orders). Per quanto riguarda le vendite di case esistenti le previsioni sono di una leggera crescita rispetto a settembre a 6,2 milioni di unità. Gli ultimi dati relativi al settore edilizio sono risultati essere però inferiori alle attese. Anche questa volta non è da escludere perciò una sorpresa negativa che potrebbe pesare eventualmente sul mercato. Dopo essere aumentati di ben l’8,3% a settembre in virtù della forte domanda nell’industria dell’aeronautica gli ordini di beni durevoli dovrebbero essere scesi lo scorso mese del 4,5%. Mercoledì è particolamente attesa la nuova stima del Dipartimento del Commercio sulla crescita del PIL degli USA nel terzo trimestre. Ricordiamo che la prima stima comunicata a fine ottobre era risultata essere nettamente inferiore alle previsioni e che la notizia aveva pesato su Wall Street. Gli economisti prevedono ora una leggera revisione al rialzo rispetto al primo dato preliminare: da una crescita dell’1,6% all’1,8%. Mercoledì è in programma anche l’annuncio del Beige Book da parte della Fed ed il dato di ottobre sulle vendite di nuove case (New Home Sales). Giovedì il Dipartimento del Commercio pubblicherà i dati di ottobre sul reddito personale (Personal Income) e sulle spese per consumi (Personal Spending). Per quanto riguarda il rapporto sulle spese per consumi l’attenzione del mercato si concentrerà come sempre sulla versione core dell’indice PCE (Personal Consumption Expenditures), un indicatore particolarmente seguito dalla Fed per monitorare l’inflazione. Sempre giovedì è attesa la pubblicazione dell’indice dei direttori d’acquisto dell’area di Chicago (Chicago PMl). Per venerdì infine segnaliamo l’annuncio del dato di ottobre sulle spese per le costruzioni (Construction Spending) e dell’indice ISM manifatturiero di novembre. Secondo le previsioni degli economisti l’ISM manifatturiero dovrebbe essere cresciuto questo mese dai 51,2 punti di ottobre a 52 punti.
Sul fronte societario sono attese anche questa settimana solo una manciata di trimestrali. Mercoledì comunicherà i suoi dati di bilancio il gigante del lusso Tiffany (US8865471085). Giovedì è attesa la trimestrale del leader a livello mondiale del ketchup Heinz (US4230741039) e venerdì quella di Warner Music (US9345501046).
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