Oracle (US68389X1054) perde al momento nel pre-borsa il 4,3% a $17,14. La seconda impresa al mondo del software ha presentato ieri dopo la chiusura delle contrattazioni dei dati di bilancio che non hanno potuto soddisfare le attese del mercato. Nel suo secondo trimestre fiscale terminato lo scorso 30 novembre Oracle ha aumentato i suoi ricavi del 26% a $4,16 miliardi ed i suoi utili del 21% a $0,18 per azione. Escluse le voci straordinarie l’utile per azione di Oracle ha ammontato a $0,22. I dati hanno corrisposto in gran parte alle previsioni degli analisti che avevano atteso in media ricavi di $4,16 miliardi ed un utile per azione prima delle voci straordinarie di $0,22. Le importanti vendite di nuove licenze, un dato chiave per poter valutare la futura crescita delle imprese del software, sono aumentate però di solo il 14%. La stessa Oracle aveva previsto una crescita tra il 15% ed il 20%. Le vendite di nuove licenze nel segmento delle applicazioni per il business sono cresciute del 28%. Gli analisti avevano previsto una crescita di almeno il 40%. Sul mercato dei database, il core business di Oracle, le vendite di nuove licenze sono aumentate del 9%, meno del trimestre precedente. Safra Catz, Direttore Finanziario di Oracle, ha spiegato che i deboli dati relativi alle vendite di nuove licenze sono stati dovuti al fatto che alcuni contratti non sono stati chiusi in tempo prima della fine del secondo trimestre. Secondo Catz la domanda dei prodotti di Oracle non starebbe rallentando. Il mercato teme invece ora che il rallentamento della crescita economica possa aver già causato durante le scorse settimane un calo degli investimenti nel settore high-tech. Per questo motivo nel pre-borsa non soffre solo Oracle ma l’intero comparto.
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