La scorsa settimana i mercati azionari statunitensi hanno registrato una performance molto positiva. Il Dow Jones ha guadagnato l’1,3%, l’S&P 500 l’1,8% e il Nasdaq Composite l’1,7%. Venerdì il Dow Jones ha raggiunto intraday un ennesimo record storico a 12.683,93 punti e l’S&P 500 ha toccato i suoi massimi livelli da più di sei anni. I listini hanno beneficiato soprattutto dalle notizie positive arrivate dal fronte macroeconomico. Come atteso dalla comunità finanziaria di Wall Street il FOMC, il comitato esecutivo della Fed, ha lasciato mercoledì scorso i suoi tassi d’interesse invariati. Il FOMC ha indicato, nel commento che ha accompagnato la sua decisione, che la pressione inflazionistica è ultimamente calata mentre la crescita economica dovrebbe continuare ad essere sostenuta. Le indicazioni date dal FOMC sono state confermate dal dato sul PIL degli USA per il quarto trimestre e dal dato di gennaio sul salario orario medio (Average Hourly Earnings). Secondo la prima stima del Dipartimento del Commercio lo scorso trimestre il prodotto interno lordo degli Stati Uniti è cresciuto del 3,5% contro una crescita del 3% attesa dagli economisti. Il dato ha segnalato che dopo un breve periodo di rallentamento – nel terzo trimestre il PIL era cresciuto di solo del 2% – la locomotiva statunitense ha riacquistato velocità. Il leggero aumento del salario orario medio a gennaio ha confermato da parte sua che l’inflazione è per il momento sotto controllo. Gli investitori non hanno quindi da temere nel breve termine un rialzo dei tassi d’interesse da parte della Fed, mentre la solida crescita economica promette un ulteriore aumento degli utili societari, un quadro pressoche’ ideale per i mercati azionari. Il rally a Wall Street potrebbe quindi ancora continuare. Un eventuale ostacolo potrebbe divenire però il prezzo del petrolio. La scorsa settimana le quotazioni dell’oro nero hanno registrato una forte ripresa. Secondo quanto ha scritto martedì scorso il “Wall Street Journal” l’Arabia Saudita starebbe tendando di sostenere il prezzo del petrolio con dei tagli della sua produzione (vedi: Rumors: L’Arabia Saudita taglia la sua produzione di petrolio). Le quotazioni del petrolio sono state spinte anche dall’ondata di freddo che ha colpito il nord-est dell’America settentrionale cosicchè il Crude ha guadagnato al NYMEX la scorsa settimana il 6,5%. Un ulteriore forte aumento del prezzo del petrolio potrebbe pesare nel breve termine sul sentiment degli investitori. Dopo due settimane estremamente ricche di eventi sono pochi gli appuntamenti rilevanti di questa settimana. Sul fronte macroeconomico oggi è atteso l’annuncio dell’indice ISM non-manifatturiero per gennaio. Gli economisti attendono in media 57 punti. La scorsa settimana l’indice ISM manifatturiero ha deluso le attese. Per questo motivo se anche l’indice ISM non-manifatturiero dovesse risultare essere inferiore alle previsioni i mercati azionari potrebbero reagire negativamente perchè i timori su un rallentamento dell’economia statunitense dovrebbero riaumentare. Mercoledì il Dipartimento del Lavoro pubblicherà la stima preliminare sulla produttività dei lavoratori e sui costi per unità di produzione (Productivity and Costs) nel quarto trimestre. Secondo le stime degli economisti la produttività dovrebbe essere aumentata lo scorso trimestre negli USA dell’1,7% mentre il costo del lavoro per unità di prodotto (Unit Labor Costs), un importante indicatore per l’andamento dell’inflazione, dovrebbe essere cresciuto del 2%. Se anche questo dato dovesse indicare un rallentamento della pressione inflazionistica il sentiment a Wall Street potrebbe ulteriormente migliorare. Sempre mercoledì è in programma la pubblicazione del dato di dicembre sui crediti al consumo (Consumer Credit). Venerdì infine il Dipartimento del Commercio comunicherà il dato di dicembre sulle scorte dei grossisti (Wholesale Inventories). Le attese sono di un aumento dello 0,6%.
Sul fronte societario la stagione degli utili si avvia ormai al termine, gran parte delle imprese di maggior peso hanno già comunicato i loro dati di bilancio. La trimestrale più attesa questa settimana è sicuramente quella di Cisco Systems (US17275R1023). Il colosso dell’high-tech presenta i suoi risultati domani dopo la chiusura delle contrattazioni al Nasdaq. Gli analisti attendono in media un aumento dei ricavi del 25% a $8,28 miliardi ed una crescita dell’utile per azione da $0,26 a $0,31. Dall’inizio dell’anno il titolo di Cisco ha subito un ridimensionamento in seguito ad alcuni downgrades, tra l’altro da parte di Bank of America e di Citigroup. Venerdì scorso Goldman Sachs ed AmTech hanno però espresso ottimismo sulle prospettive del leader mondiale delle reti di Internet (vedi: Cisco Systems: AmTech attende una solida trimestrale). Tra le altre trimestrali di questa settimana segnaliamo sempre per domani quella del conglomerato di Internet InterActiveCorp (US45840Q1013) e per mercoledì quelle dei due giganti dei media News Corp. (US65248E1047) e Walt Disney (US2546871060). Qui sotto una lista con le principali trimestrali in programma questa settimana:
Lunedì 5 febbraio
Anadarko (US0325111070) Cognizant (US1924461023) Humana (US4448591028) Las Vegas Sands (US5178341070) Royal Caribbean Cruises (LR0008862868)
Martedì 6 febbraio
Cameco (CA13321L1085) Cisco Systems (US17275R1023) Computer Sciences (US2053631048) Dentsply (US2490301072) Duke Energy (US2643991068) InterActiveCorp (US45840Q1013) Lincoln National (US5341871094) Myriad Genetics (US62855J1043) Nabors Industries (BMG6359F1032) Nalco Holding (US62985Q1013) TravelZoo (US89421Q1067) Tyco (BM9021241064)
Mercoledì 7 febbraio
Affymetrix (US00826T1088) Akamai Technologies (US00971T1016) Amkor Technology (US0316521006) Apollo (US0376041051) CIGNA (US1255091092) Dean Foods (US2423701042) Devon Energy (US25179M1036) DirecTV (US25459L1061) EDS (US2856612039) Lazard (BMG540501027) Maxim Integrated (US57772K1016) MedImmune (US5846991025) Moody’s (US6153691059) News Corp. (US65248E1047) Pioneer Natural Resources (US7237871071) Polo Ralph Lauren (US7315721032) Prudential Financial (US7443201022) Sara Lee (US8031111037) Sina (KYG814771047) Time Warner Telecom (US8873191014) UMC (US9108732077) Walt Disney (US2546871060) Whirlpool (US9633201069)
Giovedì 8 febbraio
Aetna (US00817Y1082) Allegheny Energy (US0173611064) Alliant Energy (US0188021085) AON Corporation (US0373891037) AU Optronics (US0022551073) BMC Software (US0559211000) Broadcom (US1113201073) Bunge (BMG169621056) Diamond Offshore (US25271C1027) Express Scripts (US3021821000) Gateway (US3676261080) Level 3 Communications (US52729N1000) McAfee (US5790641063) Millennium Pharmaceuticals (US5999021034) Napster (US6307971084) PepsiCo (US7134481081) Qwest (US7491211097) Toll Brothers (US8894781033) Tribune (US8960471071) Warner Music (US9345501046) Waste Management (US94106L1098)
Venerdì 9 febbraio
Coventry Health (US2228621049) Hasbro (US4180561072) MasterCard (US57636Q1040) Nelnet (US64031N1081) Weyerhaeuser (US9621661043)
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