La scorsa settimana i principali indici azionari statunitensi hanno registrato dei forti rialzi. Il Dow Jones ha guadagnato il 3,1%, l’S&P 500 il 3,6% ed il Nasdaq Composite il 3,2%. Era dal marzo del 2003 che l’S&P 500 non metteva a segno una tale performance settimanale. I listini hanno beneficiato delle indicazioni arrivate mercoledì scorso dal FOMC. Come atteso dagli economisti il comitato esecutivo della Fed ha lasciato i suoi tassi d’interesse invariati. Il FOMC ha osservato nella nota che ha accompagnato la sua decisione che l’economia dovrebbe crescere moderatamente durante i prossimi trimestri e che la stabilizzazione del settore immobiliare sarebbe in atto. Queste parole hanno rassicurato il mercato che dopo le recenti difficoltà del settore dei mutui ipotecari aveva temuto che anche la Fed potesse diventare più cauta sulle prospettive dell’economia statunitense. Il FOMC non ha citato inoltre questa volta la possibiltà di una stretta monetaria per combattere l’inflazione. Questa circostanza ha fatto aumentare le speranze degli investitori su un possibile taglio dei tassi d’interesse prima della fine dell’anno. La settimana borsistica che inizia oggi è ricca di appuntamenti macroeconomici. L’andamento di Wall Street potrebbe essere però condizionato in primo luogo dalle nuove tensioni geopolitiche che già venerdì hanno fatto scattare delle prese di beneficio sui titoli azionari. L’Iran ha arrestato quindici marinai britannici perchè sarebbero entrati illegalmente nelle sue acque territoriali. La notizia ha spinto le quotazioni del petrolio che hanno chiuso venerdì al NYMEX ai loro massimi delle ultime due settimane. Sabato inoltre il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato delle nuove sanzioni contro Teheran a causa del suo rifiuto a rinunciare al suo controverso programma nucleare. In seguito al provvedimento i toni dell’Iran sono diventati più aspri contro l’occidente e gli Stati Uniti. Allo stesso tempo, secondo delle voci di stampa, un attacco a sorpresa contro gli impianti nucleari iraniani da parte degli USA oppure di Israele sarebbe divenuto ora più probabile.
Sul fronte macroeconomico l’appuntamento più atteso della settimana è l’audizione di Ben Bernanke di fronte al Joint Economic Committee del Congresso, in programma per mercoledì prossimo. Le informazioni che il Presidente della Fed darà sull’andamento dell’economia e dell’inflazione potrebbero influenzare notevolmente Wall Street. Sarà soprattutto interessante constatare se le parole di Bernanke potranno essere interpretate come una conferma delle indicazioni arrivate la scorsa settimana dal comunicato del FOMC. I riflettori saranno puntati nei prossimi giorni in particolar modo anche sui dati sulla fiducia dei consumatori. Le recenti difficoltà del settore immobiliare potrebbero aver pesato sul sentiment dei consumatori più del previsto. In questo caso anche l’ottimismo degli investitori sulle prospettive dell’economia statunitense potrebbe ridursi. Il dato del Conference Board sulla fiducia dei consumatori a marzo è atteso per domani, quello dell’Università del Michigan per venerdì. Un altro rilevante indicatore dell’andamento del consumo negli USA verrà pubblicato mercoledI: il dato sugli ordini di beni durevoli (Durable Goods Orders). Dopo essere crollati a gennaio del 7,8% gli ordini di beni durevoli dovrebbero essere cresciuti lo scorso mese del 3%. Giovedì il Dipartimento del Commercio pubblicherà il suo dato definitivo sulla crescita del PIL degli USA nel quarto trimestre. Secondo le previsioni degli economisti il dato dovrebbe confermare la precedente stima di una crescita del 2,2%. Gli investitori riceveranno questa settimana anche delle nuove importanti indicazioni riguardo l’inflazione. Venerdì infatti è in programma l’annuncio del core PCE (Personal Consumption Expenditures), il dato più seguito dalla Fed per monitorare l’andamento dei prezzi. Secondo le stime degli economisti il core PCE dovrebbe essere aumentato lo scorso mese come a gennaio dello 0,3%. I dati di febbraio sulle vendite di nuove case (New Home Sales) e sulle spese per le costruzioni (Construction Spending) ci daranno infine delle nuove informazioni sullo stato di salute del settore immobiliare. Il dato sulle vendite di nuove case è in programma per oggi, quello sulle spese per le costruzioni per venerdì.
Sul fronte societario sono solo una manciata le trimestrali in programma questa settimana. Oggi presentano i loro dati di bilancio il gigante del lusso Tiffany (US8865471085) e Walgreen (US9314221097), prima catena americana di drugstore. Domani è attesa la trimestrale di Lennar (US5260571048), uno dei maggiori costruttori edili degli Usa. Per mercoledì segnaliamo la trimestrale di Paychex ( US7043261079) e per giovedì quelle di Cognos (CA19244C1095), Red Hat (US7565771026) e Tibco (US88632Q1031).
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