Wall Street resta saldamente nelle mani dei tori. Il Dow Jones ha guadagnato la scorsa settimana l’1,1%, l’S&P 500 lo 0,8% ed il Nasdaq Composite lo 0,6%. Il Dow Jones ha raggiunto durante le ultime quattro sedute dei nuovi record storici per quanto riguarda le contrattazioni di chiusura. L’indice che raccoglie le trenta principali blue chips statunitensi ha chiuso inoltre in rialzo 23 delle ultime 26 sedute. Era dal 1955 che il Dow Jones non metteva a segno una tale serie positiva. Giovedì scorso l’S&P 500 ha superato per la prima volta dal marzo del 2000 la soglia dei 1.500 punti e quota ora a meno di 50 punti dai suoi massimi assoluti di 1.559,92 punti. Il Nasdaq è ancora lontano dai suoi record storici di più di 5.000 punti, raggiunti nel periodo della bolla della new economy, ma ha pur sempre chiuso la scorsa settimana ai suoi massimi livelli dal febbraio 2001. Tutti questi dati statistici sono una chiara testimonianza dell’attuale solidità del trend rialzista a Wall Street ma potrebbero essere anche un campanello d’allarme ed indicare che una correzione, oppure almeno una fase di consolidamento, è ormai vicina. Secondo alcuni analisti molti titoli sarebbero già ipercomprati. I mercati azionari statunitensi hanno beneficiato la scorsa settimana delle notizie positive arrivate dal fronte macroeconomico e, ancora una volta, della febbre da M&A (Merger & Acquisition). Tre importanti indicatori dell’inflazione: l’indice core PCE (Personal Consumption Expenditures), il dato sul costo unitario del lavoro ed il salario orario medio (Average Hourly Earnings) sono risultati essere tutti migliori delle stime degli economisti. Visto che alcuni dati hanno mostrato ultimamente che l’economia negli USAsta rallentando molti investitori puntano ora su un taglio dei tassi d’interesse prima della fine dell’anno. L’offerta di News Corp. (US65248E1047) per Dow Jones & Co. (US2605611050) e le voci di fusione tra Yahoo! (US9843321061) e Microsoft (US5949181045) hanno fatto entusiasmato Wall Street. Secondo delle nuove voci di stampa Yahoo! e Microsoft avrebbero però interrotto le loro trattative di fusione. Questa notizia potrebbe pesare oggi sul mercato. Il focus degli investitori si concentrerà altrimenti questa settimana sul fronte macroeconomico. Uno degli appuntamenti più attesi è la riunione del FOMC. Gli economisti danno per scontato che il comitato esecutivo della Fed lascerà mercoledì prossimo i suoi tassi d’interesse ancora invariati. Nella nota che accompagna la sua decisione il FOMC dovrebbe ancora una volta ripetere che l’inflazione non è ancora sotto controllo. Dopo i positivi dati della scorsa settimana il FOMC potrebbe d’altra parte mostrare più fiducia che in passato. In questo caso Wall Street potrebbe reagire con un nuovo strappo rialzista. Gli altri due principali eventi macroeconomici della settimana sono in programma venerdì: la pubblicazione del PPI (Producer Price Index, l’indice dei prezzi alla produzione) e del dato sulle vendite al dettaglio (Retail Sales). Dopo essere aumentato a marzo dell’1% il PPI dovrebbe essere cresciuto lo scorso mese dello 0,6%. Per quanto riguarda il core PPI, l’indice depurato dalle più volatili variazioni dei prezzi di cibo ed energia, le previsioni sono di un incremento dello 0,2%. A marzo il core PPI era rimasto invariato. Il dato di aprile sulle vendite al dettaglio dovrebbe darci delle nuove indicazioni sull’andamento del consumo, il motore dell’economia statunitense. Le stime sono di una moderata crescita dello 0,4%. A marzo le vendite al dettaglio avevano registrato un aumento dello 0,7%. Tra gli altri appuntamenti macroeconomici della settimana segnaliamo per oggi il dato di marzo sui crediti al consumo (Consumer Credit), per domani il dato sulle sulle scorte dei grossisti (Wholesale Trade) e per giovedì il dato sulla bilancia commerciale (Trade Balance). Sul fronte societario ormai la “earnings season” si avvia alla fine. La stagione degli utili ha superato nettamente le attese. Finora hanno comunicato i loro risultati circa l’80% delle imprese dell’S&P 500. Secondo Thomson Financial la crescita media dei loro utili è stata nel primo trimestre dell’8,1%. All’inizio della earnings season gli analisti avevano atteso una crescita media dei profitti delle imprese dell’S&P 500 di solo il 3,3%. La trimestrale più attesa questa settimana è sicuramente quella di Cisco Systems (US17275R1023). Il leader a livello mondiale delle infrastrutture per le reti di Internet pubblica i suoi risultati domani dopo la chiusura delle contrattazioni al Nasdaq. Le previsioni sono di ricavi di $8,76 miliardi e di un utile per azione di $0,33. La scorsa settimana Goldman Sachs ha espresso ottimismo sui risultati e sull’outlook di Cisco (vedi: Cisco Systems: Goldman attende una solida trimestrale). Se gli analisti della casa d’investimento dovessero aver visto giusto allora non solo il titolo di Cisco ma tutto il comparto high-tech dovrebbe registrare mercoledì un rally. Tra le altre trimestrali della settimana segnaliamo, sempre per domani, quella del gigante dei media Walt Disney (US2546871060) e per giovedì quella di AIG (US0268741073), la prima impresa al mondo delle assicurazioni.
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