La scorsa settimana i mercati azionari statunitensi hanno ripreso a correre. Il Dow Jones ha guadagnato l’1,2%, l’S&P 500 l’1,4% ed il Nasdaq Composite il 2,2%. Il Dow Jones ha chiuso venerdì per la ventiseiesima volta dall’inizio di quest’anno ad un nuovo record storico. L’S&P 500 ha raggiunto mercoledì scorso un nuovo massimo assoluto dopo più di sette anni. I due listini hanno registrato in otto delle ultime nove settimane una performance positiva. Tutti questi dati statistici mostrano chiaramente quanto sia robusto l’attuale trend rialzista a Wall Street. Gli investitori non si sono lasciati impressionare la scorsa settimana neanche dal crollo delle borse cinesi. La velocità con cui il mercato dimentica al momento le notizie negative sembra indicare che il rally possa continuare. I presupposti per degli ulteriori guadagni ci sono tutti: i dati macroeconomici pubblicati la scorsa settimana hanno indicato che l’economia statunitense si trova, nonostante un rallentamento della sua crescita, in buona salute e che la pressione inflazionistica sta calando. La febbre da M&A (Merger & Acquisition) continua inoltre costantemente ad aumentare. Ormai quotidianamente vengono annunciate delle fusioni ed acquisizioni, per non parlare parlare della speculazione e delle voci su delle possibili nuove mega-operazioni. Le grandi imprese statunitensi dispongono infine di ingenti somme nelle loro casse. IBM (US4592001014) e Wal Mart (US9311421039) hanno annunciato la scorsa settimana dei nuovi buy-back miliardari. Durante le prossime settimane altri colossi industriali potrebbero seguire l’esempio del leader dell’IT e di quello della distribuzione. Un fattore che potrebbe eventualmente frenare il rally dei mercati azionari è l’aumento dei rendimenti dei bond. In seguito alla publlicazione dei solidi dati sul mercato del lavoro e dell’indice ISM manifatturiero lo yield del Treasury a dieci anni è salito venerdì a quasi il 5%. Era dallo scorso agosto che il rendimento del Treasury a dieci anni non raggiungeva tali livelli. Se i rendimenti dovessero continuare a salire allora una parte della liquidità potrebbe spostarsi dal mercato azionario a quello delle obbligazioni.
La settimana borsistica che inizia oggi è povera di importanti appuntamenti macroeconomici e societari. Oggi è in programma la pubblicazione del dato di aprile sugli ordinativi all’industria (Factory Orders). Le attese degli economisti sono di un aumento dello 0,6%. Domani viene pubblicato l’indice ISM non-manifatturiero. Il dato dovrebbe indicare che la situazione sul settore statunitense dei servizi continua ad essere robusta. Le previsioni sono di 55 punti. Domani è da seguire anche il discorso che Ben Bernanke, il Presidente della Fed, terrà in occasione della Conferenza Internazionale Monetaria. Mercoledì il Dipartimento del Lavoro pubblica una nuova stima sulla produttività dei lavoratori e sui costi per unità di produzione (Productivity and Costs) durante il primo trimestre. Mercoledì terranno inoltre dei discorsi Jeffrey Lacker e Thomas Hoenig, rispettivamente presidenti della Fed di Richmond edi Kansas City. Gli investitori rivolgeranno la loro attenzione soprattutto alle parole di Lacker. Quest’ultimo ha infatti indicato più volte in passato di ritenere che il livello d’inflazione sia troppo alto. Oltre al consueto rapporto settimanale sulle richieste di sussidi alla disoccupazione (Jobless Claims) giovedì verranno pubblicati i dati di aprile sulle scorte dei grossisti (Wholesale Inventories) e sui crediti al consumo (Consumer Credit). Venerdì infine è atteso il dato di aprile sulla bilancia commerciale (Trade Balance). Secondo le stime degli economisti il deficit commerciale degli USA dovrebbe essersi ridotto da marzo ad aprile da $69,9 miliardi a $69,0 miliardi. Sul fronte societario sono poche e di modesta importanza le trimestrali in programma questa settimana. Per martedì segnaliamo la trimestrale della catena di abbigliamento Guess? (US4016171054) e per giovedì quella dell’impresa dei chip National Semiconductor (US6376401039). Sempre giovedì la maggior parte delle compagnie USA del settore della distribuzione comunicherà i dati sull’andamento delle vendite durante lo scorso mese.
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