Mercati USA: Cosa attendersi questa settimana

Un laptop mostra un grafico

Anche la scorsa settimana i listini azionari statunitensi hanno registrato dei forti rialzi. Il Dow Jones e l’S&P 500 hanno guadagnato il 2,8% ed il Nasdaq Composite il 2,7%. Martedì scorso il FOMC (Federal Open Market Committee) ha tagliato i tassi d’interesse di 50 punti base. La notizia ha fatto scattare un’eccezionale rally a Wall Street. Il mercato spera che il deciso intervento della Fed sui tassi possa evitare che gli Stati Uniti, la prima economia mondiale, entri in un periodo di recessione. L’euforia della scorsa settimana potrebbe essere stata però eccessiva. La crisi dei mutui subprime potrebbe infatti riservare ancora delle sorprese amare per gli investitori. Non bisogna dimenticare inoltre gli altri lati della medaglia. Se da una parte il forte taglio dei tassi d’interesse ha fatto riaumentare la fiducia sui mercati, dall’altra ha avuto anche come conseguenza che il dollaro ha continuato a perdere terreno rispetto alle altre principali valute, che i prezzi del petrolio e dell’oro hanno raggiunto dei nuovi massimi assoluti e che il rendimento del Treasury a 10 anni è salito la scorsa settimana dal 4,46% al 4,62%. Tutti questi fattori protrebbero pesare sul sentiment del mercato. Soprattutto se il prezzo del petrolio ed i rendimenti dei bonds dovessero continuare a salire allora a Wall Street si potrebbe passare velocemente dall’euforia alla depressione.
Oltre al prezzo del petrolio, all’andamento del dollaro e ai rendimenti dei bond gli investitori guarderanno questa settimana con particolare attenzione al dato del Conference Board sulla fiducia dei consumatori, la cui pubblicazione è attesa per domani. Ad agosto l’indice aveva registrato il suo più forte calo dai tempi della catastrofe dell’uragano Katrina di due anni fa. Se il dato dovesse ancora sorprendere negativamente allora l’allarme recessione potrebbe riaccendersi a Wall Street. Le previsioni sono di un lieve calo rispetto ad agosto da 105 a 104,5 punti. Sempre domani è in programma il dato di agosto sulle vendite di case esistenti (Existing Home Sales), un importante indicatore del settore immobiliare, il cui crollo ha causato la crisi del mercato del credito. Gli economisti non attendono notizie positive, anzi. Dopo essere calate a luglio dello 0,9% le vendite di case esistenti dovrebbero essere scese lo scorso mese da anno ad anno del 4,3% a 5,5 milioni di unità.
Mercoledì verrà pubblicato il dato sugli ordini di beni durevoli (Durable Goods Orders). Le previsioni sono di un calo del 2,5%.
Giovedì il Dipartimento del Commercio pubblicherà il dato definitivo sulla crescita del PIL degli USA durante il secondo trimestre. Gli economisti prevedono una leggera revisione al ribasso rispetto alla precedente stima da +4% a +3,9%. Giovedì è atteso inoltre il dato sulle vendite di nuove case (New Home Sales). Anche da questo indicatore non dovrebbe arrivare alcun segno di stabilizzazione nel settore immobiliare. Le previsioni sono infatti di un calo, da anno ad anno, del 4,6% a 830.000 unità. A luglio le vendite di nuove case erano calate del 4%.
Venerdì sempre il Dipartimento del Commercio pubblicherà i dati di agosto sul reddito personale (Personal Income) e sulle spese per consumi (Personal Spending). Per quanto riguarda il rapporto sulle spese per consumi i riflettori saranno puntati come d’abitudine sulla versione core dell’indice PCE (Personal Consumption Expenditures), uno degli indicatori più seguiti dalla Fed per monitorare l’inflazione. Le previsioni sono di un aumento dello 0,2% (dato di luglio: +0,1%). Se il core PCE dovesse essere aumentato lo scorso mese più del previsto i mercati azionari potrebbero reagire negativamente. Un’eventuale accelerazione dei prezzi dovrebbe infatti impedire alla Fed di ridurre ulteriormente i suoi tassi d’interesse. Sempre per venerdì è attesa anche la pubblicazione dell’indice dei direttori d’acquisto dell’area di Chicago (Chicago PMl), del dato sulle spese per le costruzioni (Construction Spending) e dell’indice dell’Università del Michigan sulla fiducia dei consumatori.
Sul fronte societario sono attese questa settimana solo una manciata di trimestrali. Si tratterà però degli ultimi giorni del trimestre. Di solito in questo periodo viene lanciata la maggior parte dei profit warning. Già la scorsa settimana sono arrivate delle notizie negative da parte di FedEx (US31428X1063), Circuit City (US1727371080) e E-Trade (US2692461047). Se dovessero arrivare molti warning allora la fiducia degli investitori sulla crescita degli utili delle imprese statunitensi dovrebbe sicuramente diminuire.
Le trimestrali di Lennar (US5260571048) e di KB Home (US48666K1097) dovrebbero darci delle ulteriori indicazioni sullo stato di salute del settore immobiliare. Lennar presenta i suoi dati domani, KB Home giovedì. Entrambe le imprese sono tra i maggiori costruttori edili degli USA. La trimestrale di Bed Bath & Beyond (US0758961009), in programma per mercoledì, potrebbe essere d’aiuto per avere un quadro più chiaro sull’andamento del consumo negli Stati Uniti. Nel settore high-tech segnaliamo per domani i risultati di Red Hat (US7565771026) e per giovedì quelli di Cognos (CA19244C1095) e di Jabil Circuit (US4663131039).

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