Il quarto trimestre è iniziato molto positivamente per Wall Street. La scorsa settimana il Dow Jones ha guadagnato l’1,2%, l’S&P 500 il 2% ed il Nasdaq Composite il 2,9%. Per i tre principali indici di borsa statunitensi si è trattato della quarta ottava positiva di fila. Venerdì sia il Dow Jones che l’S&P 500 hanno raggiunto dei nuovi record storici. I listini hanno beneficiato in primo luogo di alcuni positivi dati macroeconomici. Soprattutto il nuovo rapporto sul mercato del lavoro ha fatto riaumentare la fiducia degli investitori sulle prospettive dell’economia statunitense. Il dato di settembre sull’occupazione ha superato infatti le attese e quello di agosto è stato rivisto nettamente al rialzo. Lo scorso mese la notizia di un calo di 4.000 impieghi nel mese di agosto aveva choccato Wall Street. Secondo le nuove stime del Dipartimento del Lavoro invece di essere calati di 4.000 unità gli impieghi sono aumentati ad agosto di 89.000 unità. Lo spettro della recessione si è in questo modo decisamente allontanato. Anche i timori legati alla crisi dei mutui subprime si sono notevolmente ridotti la scorsa settimana. UBS (CH0024899483), Citigroup (US1729671016) e Merrill Lynch (US5901881087) hanno tagliato le loro stime d’utile per il terzo trimestre. I profit warnings erano stati però attesi. Dalle indicazioni fornite dalle tre grandi banche d’investimento è emerso inoltre che gli effetti negativi della tempesta sul settore del credito di quest’estate dovrebbero riguardare quasi esclusivamente i risultati del terzo trimestre, il peggio dovrebbe essere ormai passato. Questa circostanza è stata accolta molto positivamente dal mercato che come sempre guarda al futuro.
Wall Street è passata quindi nel giro di poco tempo dalla depressione all’euforia, tutto sembra essersi risolto per il meglio. Il clima sui mercati potrebbe però peggiorare già questa settimana. Il rally è stato causato infatti soprattutto dalla speculazione su un possibile ulteriore taglio dei tassi d’interesse da parte della Fed. Se anche i dati macroeconomici in programma nei prossimi giorni dovessero indicare che l’economia statunitense gode di una salute migliore di quanto supposto fino a poche settimane fa dalla maggior parte degli addetti ai lavori allora un nuovo taglio dei tassi dovrebbe divenire improbabile. Dimenticati la crisi dei mutui subprime ed i rischi di recessione gli investitori potrebbero essere inoltre costretti a tornare a preoccuparsi dell’andamento dell’inflazione. Il recente aumento dei prezzi dell’energia e la cronica debolezza del dollaro dovrebbero infatti aver riaumentato ultimamente la pressione inflazionistica. Da seguire è perciò questa settimana sicuramente l’indice di settembre sui prezzi alla produzione (PPI – Producer Price Index) che verrà pubblicato venerdì. Le attese sono di un aumento dello 0,4%. Ad agosto il PPI era sceso dell’1,4%. Il core PPI, l’indice depurato dalle più volatili variazioni dei prezzi di cibo ed energia, dovrebbe essere cresciuto come ad agosto dello 0,2%. Anche il dato di agosto sulla bilancia commerciale (Trade Balance) ed i dati di settembre sui prezzi alle importazioni ed esportazioni (Import and Export Prices), in programma per giovedì, dovrebbero darci delle informazioni su dei possibili nuovi rischi inflazionistici negli USA. Venerdì, oltre al PPI, verranno pubblicati anche il dato di settembre sulle vendite al dettaglio (Retail Sales) e l’indice preliminare dell’Università del Michigan sulla fiducia dei consumatori ad ottobre. Le letture dei due indicatori saranno importanti per poter comprendere in che stato si trova l’economia statunitense. Per quanto riguarda le vendite al dettaglio le previsioni sono di un aumento dello 0,2% (dato di agosto: +0,3%). L’indice dell’Università del Michigan sulla fiducia dei consumatori dovrebbe essere aumentato leggermente: da 83,4 a 84 punti. Tra gli altri appuntamenti macroeconomici della settimana segnaliamo per domani la pubblicazione dei verbali del FOMC (FOMC Minutes) sulla sua riunione dello scorso 18 settembre, per mercoledì il dato sulle scorte dei grossisti (Wholesale Inventories) e per venerdì quello sulle scorte di magazzino delle imprese (Business Inventories).
Anche dal fronte societario potrebbero arrivare questa settimana degli importanti impulsi per i mercati. Domani inizia infatti con la trimestrale di Alcoa (US0138171014) la nuova “earnings season”. I risultati di Yum Brands! (US9884981013), Costco (US22160K1051) e PepsiCo (US7134481081) dovrebbero fornirci delle importanti indicazioni sull’andamento del consumo, il motore dell’economia statunitense. Yum Brands! annuncia i suoi dati oggi, Costco mercoledì e PepsiCo giovedì. Tra le altre trimestrali di questa settimana segnaliamo per mercoledì quella di Monsanto (US61166W1018) e per venerdì quella di General Electric (US3696041033), seconda impresa al mondo per capitalizzazione di borsa.
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